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Vaccino contro la Meningite, in Umbria è a pagamento

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Nelle Asl locali costa 140 euro a somministrazione, mentre alcune Regioni lo offrono gratis

 

vaccino-hpv-0di Francesco Castellini – La meningite è una grave malattia dovuta all’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello. Le conseguenze possono essere fatali, oppure possono causare postumi gravi, come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia.

Vaccinarsi conviene. Oltre alle generiche misure preventive, come quella di ridurre ed evitare il sovraffollamento, l’unica misura veramente sicura ed efficace è la vaccinazione, che non a caso rientra nel Piano Nazionale Vaccini. Il messaggio è chiaro, ripetuto recentemente anche dal ministro Lorenzin: “Vaccinate i vostri bambini”. Ma in Italia, dove ogni anno mille persone contraggono la malattia, vaccinarsi è tutt’altro che semplice. E non è detto che si possa fare a spese del sistema sanitario nazionale. Sì, perché il Piano Nazionale prevede la gratuità della vaccinazione contro il meningococco B, ma in attesa della messa in pratica del nuovo Pnv, ogni Regione fa a modo suo. In alcune viene erogato gratuitamente, in altre si arriva a pagare centinaia di euro a richiamo. E così c’è chi offre il vaccino senza chiedere soldi; chi in un regime di co-pagamento (a metà tra Asl e famiglia) e chi lo fa pagare per intero a costo di mercato.
Le Regioni che hanno cominciato a offrire gratuitamente i nuovi vaccini contro il ceppo B sono Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
In Puglia, ad esempio, il vaccino è gratuito per i bambini nati dopo il 2012. In Toscana è gratis per chi è nato dal 1 gennio 2014. E non tutte lo hanno già inserito nei calendari vaccinali, come ha fatto ad esempio il Veneto. Ma ci sono anche Regioni in cui il vaccino va comprato a prezzo pieno, e poi bisogna pure cercare qualcuno che lo somministri. I centri vaccinali non sempre hanno a disposizione le dosi, per cui bisogna andare in farmacia.
In Lombardia, ad esempio, i genitori che vogliono vaccinare i propri figli devono andare in farmacia: 149 euro a fiala da moltiplicare per tre.
A questa somma bisogna poi aggiungere un centinaio di euro per il pediatra che si prende la responsabilità di somministrare il vaccino in un ambiente protetto, cioè con tutta la strumentazione per far fronte a eventuali effetti collaterali.
In Umbria il costo per ogni somministrazione è di 140 euro.
Ora i camici bianchi sono in attesa della messa in pratica del nuovo Piano Vaccini, che punta a raggiungere una copertura vaccinale del 95% (per arrivare alla cosiddetta immunità di gregge). Ma la cosa ha avuto per ora solo il potere di generare ancora più ansia e allarme, perché con vaccini che hanno bisogno di tre richiami, l’attività dei servizi sanitari raddoppia. E c’è da scommetere che il personale, già scarso, resterà lo stesso.