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Umbertide, a 18 anni dalla morte del carabiniere Fezzuoglio nessuna revisione del processo

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La Corte d’Appello di Firenze ha dichiarato inammissibile la richiesta del condannato all’ergastolo Pietro Pala. Soddisfatti i legali della famiglia

È ancora vivo il dolore a Umbertide a diciotto anni dalla scomparsa di Donato Fezzuoglio, l’appuntato dei carabinieri medaglia d’oro al valor militare, caduto in servizio a 29 anni il 30 gennaio 2006 nel tentativo di sventare una rapina ai danni del Monte dei Paschi di Siena in via Andreani.
Venne freddato da un colpo di kalashnikov esploso alle sue spalle.

Donato Fezzuoglio è stato un esempio di sacrificio, coraggio, diligenza verso il proprio dovere e spirito di servizio. Sono passati diciotto anni da quel triste e terribile giorno in cui Donato perse eroicamente la vita per mano di criminali.

A sparare fu Pietro Pala che, secondo quanto ricostruito, si trovava all’esterno dell’istituto di credito, pronto a fuggire con il resto della banda e per questo fu condannato all’ergastolo.

Con lui, sardo residente da anni a Marsciano, è stato condannato Raffaele Arzu, primula rossa delle rapine.

Ultime notizie sul caso rilevano che adesso per l’omicidio del carabiniere Donato Fezzuoglio non ci sarà una revisione del processo.
Lo ha deciso la Corte d’Appello di Firenze, che ha dichiarato inammissibile l’istanza di Pietro Pala presentata dall’avvocato di Pala, Gabriele Magro, che ha puntato il dito su presunte incongruenze nelle indagini,
La decisione dei giudici fiorentini che fatto leva sul fatto che “non ci siano nuove prove idonee a rovesciare i risultati probatori già acquisiti”.

Alla lettura della decisione ha assistito in aula la vedova di Fezzuoglio, Emanuela Becchetti, che si è costituita parte civile insieme a tutti gli altri familiari e al Comune di Umbertide.
A rappresentare le parti civili gli avvocati Nicola di Mario, Giancarlo Viti, Vittorio Betti e Stefania Bagnini.
I legali hanno espresso “soddisfazione per l’esito del giudizio di revisione”.