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Truffa migranti, revocato l’appalto alla onlus perugina L’Aurora

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Si tratta di un affare da un milione di euro per gestire i posti per ospitare 85 migranti

La prefettura di Perugia ha deciso che da settembre sarà revocato l’appalto alla Cooperativa “L’ Aurora Onlus” con sede a Città di Castello.
Lo spiega in una nota la prefettura guidata da Armando Gradone, la quale fa sapere che ha messo in campo per la gestione del controllo dei Cas un Nucleo ispettivo composto non solo da personale che lavora in piazza Italia, ma anche da vigili del fuoco, Asl e Ispettorato del lavoro.
E dunque, come riporta Il Messaggero, nel corso dei controlli sono emerse diverse irregolarità tanto che «il rapporto contrattuale in essere con la Cooperativa è stato risolto con effetto immediato con contestuale trasferimento dei richiedenti asilo ivi ospitate in altre strutture attive nell’ambito della provincia di Perugia».

Revocato dunque l’appalto che andava avanti dal 2019 in regime di proroga, con cui L’ Aurora gestiva i Cas (i centri di accoglienza straordinaria) anche a Perugia e Corciano.
Si tratta di un affare da un milione di euro per gestire i posti per ospitare 85 migranti che da settembre sono stati ricollocati in altre strutture non riconducibili alla Onlus finita sotto inchiesta ad Ancona.

Per la vicenda della truffa con i migranti, sono sette le persone indagate dalla Procura di Ancona. Per tre di loro è scattata l’interdizione temporanea a contrattare con la pubblica amministrazione per dieci mesi.

Il provvedimento ha colpito i perugini Manuela Morini, presidente del Cda e rappresentante legale della società cooperativa L’ Aurora, il marito Filippo Corbucci, vice presidente e consigliere, e il padre di lei, Maurizio Morini, dipendente della onlus. Per lo stesso reato sono indagati, altri quattro dipendenti della società, tre donne e un uomo, residenti tra Gubbio e Città di Castello.