Non dando notizie da un paio di giorni, è scattata la verifica che ha portato al ritrovamento del corpo senza vita
E’ morto ad 84 anni Luciano Porcari. L’uomo è stato stato trovato senza vita nella casa dove viveva a Terni.
Il suo nome è legato a due distinti fatti di cronaca nera: il primo nel 1977 quando fu autore di uno dei più lunghi dirottamenti della storia dell’aviazione. Dirottò un aereo della compagnia Iberia sulla tratta Siviglia-Madrid, dicendo di avere con sé una bomba.
L’uomo, originario di Castel Giorgio, paese dell’Orvietano, in quel frangente costrinse il pilota a volare sopra l’Africa e l’Europa per cinque giorni, percorrendo ben 50 mila chilometri, fino a quando l’aereo non consumò tutto il carburante. Il motivo del gesto clamoroso quello di costringere la giovane moglie Isabella, figlia di un ricco politico della Costa D’Avorio, a far venire con lui in Italia i loro i figli Ramon e Pablito, quest’ultimo morto suicida ad Orvieto nel 92. Cinque giorni in volo prima di essere catturato.
Il secondo, l’omicidio della compagna Roberta Zanetti, avvenuto nel 1994, maturato dopo la loro separazione quando il giudice affidò alla madre la loro figlia.
Porcari, orvietano, ha trascorso oltre vent’anni in carcere.
Viveva a Terni dove aveva l’obbligo di presentarsi alle forze di polizia. Non dando notizie da un paio di giorni, è scattata la verifica che ha portato al ritrovamento del corpo senza vita, deceduto per cause naturali da almeno due giorni.
Nel carcere di Orvieto divenne famoso per aver costruito un prototipo di auto da Formula uno, ma fece parlare di sé anche quando scrisse un memoriale proponendo una possibile pista per l’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto a Roma, in via Poma, nel 1990.
