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Spoleto, 4 anziani ciechi a un occhio per scambio di flaconi: infermiere condannato a risarcire la Regione

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La Corte dei Conti lo ha condannato al pagamento di 183.416,64 euro in favore della Regione, che negli anni passati aveva risarcito i pazienti danneggiati

Si è concluso con il parziale accoglimento delle richieste della magistratura contabile la brutta vicenda registrata 8 anni e mezzo al San Matteo degli Infermi, quando quattro pazienti rimasero ciechi a un occhio a causa di uno scambio di flaconi, dopo un ordinario intervento alla cataratta.
I fatti risalgono al 15 maggio 2015 e sono accaduti nel reparto di oculistica dell’ospedale di Spoleto, dove i quattro pazienti, tra i 70 e gli 80 anni, erano entrati per sottoporsi ad un intervento alla cataratta, ma per errore fu loro iniettata una soluzione di sodio bicarbonato al posto della soluzione per uso oftalmico come prescritta da protocollo.

Proprio dopo quell’operazione sbagliata immediatamente scattarono le richieste di risarcimento danni. Niente procedimento penale, ma in accordo con le parti lese furono riconosciuti e versati danni per 135 mila euro ad ognuno a due pazienti, al terzo 115mila, mentre al quarto 165 mila; per un totale di 550mila euro.

Due gli infermieri che finirono sotto inchiesta per poi essere sottoposti a sanzione disciplinare con un giorno di sospensione e stipendio decurtato della stessa giornata lavorativa, ma adesso dovranno restituire alla Regione i risarcimenti pagati dalla Regione.

Per quegli episodi la Corte dei Conti ha ora condannato un infermiere, difeso dall’avvocato Lietta Calzoni, al pagamento di 183.416,64 euro in favore della Regione, che negli anni passati aveva risarcito i pazienti danneggiati.
La Corte dei Conti ha escluso responsabilità a carico della coordinatrice dell’area infermieristica convenuta in giudizio e assistita dall’avvocato Massimo Marcucci. Una vicenda complessa, che sullo sfondo ha visto alternarsi anche altre figure sanitarie, alcune delle quali appena sfiorate dagli accertamenti di natura contabile.