Home Politica Regionali: Cardella si dice «lusingato» ma il candidato ancora non c’è

Regionali: Cardella si dice «lusingato» ma il candidato ancora non c’è

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Fausto Cardella

di Francesco Castellini – Il conto alla rovescia per le elezioni regionali del 27 ottobre è ormai alla conta finale. Il tempo sta per scadere e oggettivamente preoccupa il fatto che il centrosinistra non abbia ancora definito il nome del suo candidato.
Dopo che il Pd aveva scommesso tutto sul “civico” Andrea Fora, poi però risultato non troppo ben visto dagli altri alleati di coalizione, e anche dal “neosocio” M5S, per il fatto di essere imputato in un processo, sono iniziati a circolare vari nomi eccellenti.
Personaggi di spessore come il re del cashmere, renziano della prima ora, Brunello Cucinelli; la sindaca di Assisi Stefania Proietti; e in ultimo (ma solo in ordine di tempo) il procuratore generale della Repubblica a Perugia Fausto Cardella, che sulle colonne della Nazione si è visto chiamare in causa come potenziale presidente della Regione a rappresentanza dello schieramento giallo-rosso.
Oggi Cardella risponde così, sempre dalle colonne del quotidiano toscano: «Sono lusingato e onorato che qualcuno abbia pensato a me per un progetto amministrativo e politico diverso dagli schemi consueti». Dunque, non conferma e non smentisce, il magistrato il cui nome è circolato sui tavoli romani della politica che guardano all’Umbria del primo vero banco di prova dopo la formazione del Conti Bis e dopo la “scissione” nel Pd dei Renziani.
Cardella si è limitato dunque a un commento diplomatico: «So soltanto quello che ho letto su La Nazione. Non c’è una proposta ufficiale…».
E così, allo stato dei fatti, ad una settimana dalla chiusura delle liste, si torna a navigare a vista.

Lorena Pesaresi
Per questo l’ex esponente del Pd, e ora esponente del terzo polo Umbria Civica, Verde e Sociale, Lorena Pesaresi, lancia l’invito a sedersi intorno ad un tavolo “ovale” per cercare di trovare in fretta un’intesa che possa soddisfare tutti i “soci” della coalizione messa in atto fra Dem e M5S per puntare a vincere le elezioni in Umbria.

Eppure, per molti osservatori politici, il nome ci sarebbe, e a ben vedere, risulterebbe essere quello più efficace, di certo capace di aggregare il massimo consenso sulla sua prestigiosa figura.

Luca Ferrucci
Si tratta del professor Luca Ferrucci, docente all’ateneo perugino, tecnico un tempo vicino all’ex governatrice Marini con cui poi è entrato in rotta di collisione quando era commissario straordinario dell’Adisu (carica da cui si dimise nel gennaio del 2018, in polemica per la vicenda dello Studentato di San Bevignate).

A lui il merito di essere stato il primo a rompere gli indugi di fronte alle operazioni condotte dal commissario umbro del Pd, Walter Verini, quando a metà luglio, con una mail dal titolo “immersi nel caos” sfoderò il suo manifesto del “Cantiere civico”, nel quale elencava le modalità per evitare di veder sventolare a Palazzo Donini la bandiera del centrodestra.
Con alcune parole d’ordine: “lavoro, competitività delle imprese, giovani, ambiente, infrastrutture”.
Un programma che di certo può ottenere solo i pareri favorevoli di tutto l’establishment del partito, delle associazioni di categoria, nonché di gran parte di quegli elettori che da sempre in Umbria si riconoscono nei valori autentici della Sinistra.