E proprio di questo si discuterà il prossimo 30 maggio davanti ai giudici della Corte d’appello di Perugia
Davide Pecorelli, 47 anni, fu arrestato lo scorso dicembre dopo che nel mese di ottobre la Procura albanese di Puka aveva concluso le indagini, contestando all’ex arbitro di calcio e imprenditore con negozi a Sansepolcro cinque ipotesi di reato: fra queste la frode, la profanazione di tombe e la distruzione di beni con incendio.
L’ex imprenditore di San Giustino è finito al centro di un caso giudiziario tra Italia e Albania, quando nel gennaio 2021 era scomparso dopo un viaggio all’estero e la sua auto fu ritrovata avvolta dalle fiamme con alcune ossa all’apparenza umane.
Nove mesi dopo Pecorelli era tornato in Italia come naufrago al largo dell’Isola di Montecristo, mentre tentava di attraccare a bordo di un gommone alla ricerca del tesoro di Sovana (monete antichissime).
Per lui gli investigatori di Puka avevano chiesto l’estradizione dall’Italia all’Albania per poterlo processare.
E proprio di questo si discuterà il prossimo 30 maggio davanti ai giudici della Corte d’appello di Perugia, nell’udienza dedicata a decidere appunto dell’estradizione in Albania di Pecorelli.
