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Presentato a Perugia il libro “Giulio Cozzari. Al servizio della comunità tra politica e fede”

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Evento in ricordo del compianto politico umbro che per due mandati è stato presidente della Provincia di Perugia

di Mario Roych

La presentazione del libro Giulio Cozzari, nella sala della Provincia di Perugia, è stata seguita da un numerosissimo pubblico, prevalentemente di origine democristiana, però composto anche da ex comunisti e socialisti, con qualche esponente anche di destra. Moltissimi i collaboratori di Giulio durante la sua presidenza provinciale dal 1989 al 2009.

Ha fatto gli onori la presidente della provincia Stefania Proietti. Al tavolo della presidenza c’erano l’on. Nicodemo Oliverio, l’on. Giampiero Bocci, il professor Pasquale Guerra (curatore del libro), mons. Fausto Sciurpa (cugino di Cozzari) e Bianca Maria Tagliaferri (dirigente scolastica dell’Istituto alberghiero di Assisi).

Tra il pubblico, quasi tutti gli autori dei testi pubblicati nel libro, tra i quali ho visto Giancarlo Pellegrini, Mario Tosti, Maurizio Terzetti, Alberto Stramaccioni, Pierluigi Castellani, Agostino Cetorelli, Pierluigi Neri.

Mancava il TG3, forse impegnato nei fatti di cronaca nera.

Esprimo qualche valutazione. Il libro è bello, abbastanza completo. Il curatore ha saputo collocare al posto giusto sia i testi che le foto.

Dagli interventi in sala sono emersi molti punti importanti. Innanzitutto, l’alto livello culturale di Cozzari, peraltro ben descritto nel libro da Terzetti. Devo aggiungere che, in questo settore, Giulio ha cercato di equilibrare la Provincia, nel passato troppo egemonizzata da iniziative culturali della sinistra comunista e socialista. Al riguardo cito, ma non sono le uniche, l’attività volta per organizzare, in collaborazione con la Sovrintendenza, le carte della Democrazia cristiana perugina; il sostegno anche finanziario a due centri di area cattolica, impegnati nella elaborazione culturale: l’Istituto Conestabile della Staffa- Piastrelli e il Centro Lapira. Oppure, per completare l’approdo, almeno teorico, di tutte le forze politiche, alle teorie della non violenza, presiedendo la Tavola della pace a livello nazionale e garantendo le risorse necessarie alla struttura locale, che cura la marcia Perugia-Assisi.

Collocherei a questo punto, l’attività realizzativa durante la carica di presidente della Provincia. La dirigente Tagliaferri ha descritto l’impulso dato all’edilizia scolastica. Cozzari volle anticipare gli stanziamenti promessi dallo Stato con fondi propri della Provincia: un impegno enorme su oltre cento istituti di scuola media superiore. Aggiungo il sostegno all’adozione delle tecnologie informatiche, con continuo ammodernamento delle reti scolastiche. Durante le Giunte Cozzari la Provincia diventa anche un modello organizzativo di prim’ordine, ammirato e spesso invidiato, stratificato su tutte le competenze. Il portale viene premiato a Livello nazionale.

Concludo questo resoconto con l’aspetto politico, toccando soltanto due punti, sui quali il dibattito è ancora aperto. Il primo riguarda il rapporto tra religione e politica. Non ne parlo in termini teorici, perché il discorso è stato chiuso da Luigi Sturzo e da Alcide De Gasperi: autonomia dei cattolici impegnati in politica, ispirandosi nei contenuti alle ricche elaborazioni che hanno via via aggiornato la dottrina sociale. Ne parlo, invece, in termini di rapporti concreti. Cozzari fu mandato nella DC dalla Chiesa cattolica per realizzare in autonomia, la giustizia sociale. Giulio pensava che questo reciproco fidarsi, potesse continuare anche dopo la fine dell’unità dei cattolici nella DC. Perciò promosse ed organizzò il Partito popolare in Umbria. (Mi piace molto la foto che lo ritrae alla guida di una delegazione alla Marcia della pace). Volle renderne partecipe l’arcivescovo di Perugia mons. Antonelli, che dimostrò disinteresse. Forse si preparava a rivendicare alla Chiesa la gestione dei rapporti con lo Stato, alla faccia dell’autonomia. Cozzari ne fu addolorato, ma ciò non gli impedì di continuare per la sua strada.

Il secondo aspetto riguarda l’evoluzione della forma via via assunta dai cattolici democratici; dopo la DC il Partito popolare, poi la Margherita, infine il Partito democratico. In questi passaggi, Cozzari assunse progressivamente posizioni distinte rispetto alla maggioranza, esprimendo dubbi sul fatto che un unico partito potesse rappresentare la variegata posizione ideale e politica delle persone che aderivano, in termini di alleanze, allo schieramento di centro sinistra. Bocci (che ha voluto la pubblicazione del libro per onorare Giulio) si è molto soffermato su questi aspetti, forse avviando un dibattito su queste diverse posizioni, in termini di attualità.