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Perugia, il Cardinale Bassetti inaugura la seconda mensa Caritas

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Ospiterà a pranzo da 50 a 75 persone accolte e servite da 28 volontari

Dal 29 aprile (ore 12) sarà ufficialmente operativa la seconda mensa della Caritas diocesana realizzata a Perugia città, dopo la “San Lorenzo” attiva dal 2008 in pieno centro storico, che verrà inaugurata dal cardinale Gualtiero Bassetti, presso il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” in via Montemalbe 1 (zona via Cortonese). Questa mensa, di fatto, è già operativa da marzo nel fornire pasti a quindici profughi ucraini accolti dal vicino “Rifugio Francescano” dei Frati Cappuccini della Provincia Serafica dell’Umbria, ordine religioso che, nel 2014, ha dato in comodato d’uso gratuito alla Caritas diocesana il complesso dove sorge il “Villaggio della Carità” gestito dalla Fondazione “San Lorenzo”, braccio operativo della stessa Caritas.

La mensa “Don Gualtiero”. Quest’ultima opera segno, che è stata fortemente voluta dal cardinale Bassetti, annuncia il direttore della Caritas, don Marco Briziarelli, «l’abbiamo intitolata al nostro vescovo don Gualtiero, Sua Eminenza il cardinale Bassetti, grati per la sua grande anima di carità nell’aver messo sempre i poveri al centro del suo ministero. Questa è una nuova opera-punto di ristoro che si aggiunge alla mensa “San Lorenzo”, che continuerà la sua attività per le persone in difficoltà del centro storico, mentre la mensa “Don Gualtiero” rivolge il suo sguardo alle povertà dei quartieri periferici della città che ruotano attorno alla stazione ferroviaria di Fontivegge».

Una mensa anche relazionale. Questa nuova mensa, precisa il direttore Caritas, «non vuole essere esclusivamente una mensa per i poveri di natura economica, ma una mensa “relazionale” che sia attenta anche ad altre povertà quali la solitudine di tanti anziani e famiglie che incontrano difficoltà ad arrivare alla fine del mese, che non sono certificate tra quelle povere». L’auspicio, sottolinea don Briziarelli, «è che questo luogo sia un ambiente di incontro, di relazione e di esperienza per dare un volto alle persone che vivono difficoltà umane e materiali, quindi una mensa aperta anche a famiglie che decidono di pranzare un giorno con i poveri. A queste verrà chiesto di contribuire alla gestione della mensa con un’offerta libera».

Parte integrante di un progetto più grande è la mensa “Don Gualtiero”. A spiegarlo è sempre don Briziarelli nell’evidenziare che «rappresenta un completamento importante di questo progetto che sarà definitivo non appena inaugureremo i nuovi sei grandi appartamenti che si aggiungono ai sei attuali del “Villaggio della Carità”, portando la sua capienza recettiva a ben 21 famiglie ospitate per un totale di 80 persone che attualmente sono una cinquantina. Contributo fondamentale per questo progetto – conclude il sacerdote – è giunto dall’8xMille della Chiesa cattolica, per un importo complessivo di 250.000 euro, che comprende la mensa, i sei nuovi appartamenti, il servizio doccia e l’area verde con giochi per bambini».

Come accedere alla mensa. Nella fase di avvio e nel rispetto delle norme anti Covid-19, la nuova mensa ospiterà, per il momento solo a pranzo (da lunedì a sabato, ore 12-14), fino a 50 persone e non soltanto in gravi difficoltà economiche (queste accederanno gratuitamente al servizio dopo essersi rivolte al Centro di Ascolto diocesano la cui sede è sempre presso il “Villaggio della Carità”, aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13), ma anche persone sole che intendono consumare un pasto in compagnia (queste, invece, potranno accedere alla mensa versando un contributo volontario). I pasti (primo, secondo, contorno e frutta-dessert) saranno cucinati in loco da cuochi volontari utilizzando materie prime di qualità donate o acquistate. Gli ospiti, soprattutto, troveranno un clima molto familiare grazie all’accoglienza riservata loro da 28 volontari che a turno presteranno servizio in cucina e in sala mensa.

Un cuoco-ingegnere coordinatore. Superata l’emergenza da Covid-19, la mensa “Don Gualtiero” potrà ospitare fino ad un massimo di 75 persone, le cui pietanze saranno servite attraverso self-service. Ad annunciarlo è Victor Bertoli, ingegnere elettromeccanico italo-argentino a riposo con diploma di cuoco rilasciato dall’Università dei Sapori di Perugia, volontario Caritas. «Anche il cardinale Bassetti, venerdì prossimo, pranzerà ritirando il pasto al self-service come tutti i commensali – precisa Victor –, così da inaugurare anche questo sistema di distribuzione che stiamo collaudando da un mese nell’ospitare un gruppo di profughi ucraini, come anche l’intero servizio cucina-mensa affidato a volontari ben formati la cui opera è fondamentale. Essi, quotidianamente, saranno una decina impegnati nei servizi cucina, sala e accoglienza. Quest’ultima ha la sua importanza ed è coordinata dall’assistente sociale del Centro di ascolto diocesano». Inoltre, sottolinea il responsabile, «consegneremo il pasto da asporto per la domenica e i festivi, ma è importante soddisfare il più possibile i nostri “clienti” nel servire loro pietanze di qualità come in un normale ristorante».

Chi è Victor Bertoli. «Come papa Francesco – racconta Victor – faccio parte della seconda generazione di italiani nati in Argentina. Ho lavorato anche in Italia nella componentistica dell’industria automobilistica del gruppo Fiat. Prima di andare in pensione mi sono occupato di gestione e gestire una mensa, per me, non è un problema anche perché ho tanta passione per la cucina. Non sono nuovo al mondo del volontariato, avendo già fatto esperienza con la Croce Rossa per un bel po’ di tempo. Quando ho saputo che la Caritas cercava dei volontari per il servizio mensa, ho inviato i miei dati mettendomi a disposizione per contribuire alla realizzazione del progetto. Sono stato spinto dalla volontà di aiutare il prossimo e nel mio ruolo credo che sia importante preparare pasti gustosi, dal sapore casalingo, per persone che difficilmente potrebbero permettersi il ristorante». In sintesi, secondo il volontario Victor, l’obiettivo Caritas è quello di offrire un “ristoro-ristorante” a persone in gravi difficoltà non solo economiche.