Home Cronaca Per la strage dei ragazzi a San Giustino udienza preliminare per i...

Per la strage dei ragazzi a San Giustino udienza preliminare per i tecnici

0

In aula i due dirigenti comunali finiti sotto inchiesta in seguito alla tragedia avvenuta il 3 dicembre 2022

Si torna in aula col processo ai due dirigenti del Comune di San Giustino del settore lavori pubblici, finiti sotto inchiesta in seguito al tragico incidente stradale in cui il 3 dicembre del 2022 hanno perso la vita quattro ragazzi di Città di Castello tra i 17 e i 22 anni.

In tribunale a Perugia oggi l’udienza preliminare, col giudice che potrà disporre nuove perizie o l’eventuale chiamata di alcuni testimoni, quindi decidere o meno per il rinvio a giudizio. Un passaggio tecnico, ma importante poiché durante le indagini la Procura di Perugia ha ritenuto che i dirigenti (uno in pensione e uno ancora in carica) sarebbero responsabili di aver “violato le norme in materia di circolazione stradale per non aver curato la manutenzione di via Umbra a San Giustino”.

 

Nell’udienza di oggi i familiari delle quattro vittime potranno avanzare la richiesta di costituirsi parte civile.

I due dirigenti sono a processo nell’ambito delle indagini dopo l’incidente stradale avvenuto nella notte del 3 dicembre 2022, che spezzò le quattro giovani vite di Natasha Baldacci, Nico Dolfi e Gabriele Marghi, tutti e tre ventiduenni residenti a Città di Castello e di Luana Ballini, 17 anni appena, originaria di Monte Santa Maria Tiberina.

Gli imputati sono un 70enne residente in provincia di Arezzo e un 63enne tifernate: accusati dell’ipotesi di reato di omicidio stradale. Secondo i capi d’imputazione sono ritenuti responsabili di aver “violato le norme in materia di circolazione stradale con negligenza, imprudenza e imperizia nella loro qualità di dirigenti del servizio Lavori Pubblici e patrimonio”.

Le loro eventuali responsabilità penali sono legate alla mancata presenza del guard-rail lungo via Umbra che venne rimosso successivamente a un incidente stradale avvenuto il primo aprile 2018 e non fu mai reinstallato.

Non essendo installato i due dirigenti avrebbero dunque “concorso a cagionare la morte di Natasha, Nico, Gabriele e Luana”. I difensori degli imputati, gli avvocati Vittorio Betti e Luca Fanfani, hanno depositato una consulenza tecnica di parte per chiarire la posizione dei loro assistiti.