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Passignano sul Trasimeno afflitto da un degrado indecoroso

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Uno dei luoghi più incantevoli dell’Umbria versa in uno stato di abbandono che chiama in causa Istituzioni e addetti ai lavori di manutenzione

di Francesco Castellini

C’è un luogo meraviglioso in Umbria, un posto incantevole da visitare e ammirare in tutto il suo splendore.
È Passignano sul Trasimeno, non a caso inserito fra i “Borghi più belli d’Italia”, senza dubbio uno dei paesini più caratteristici della regione.

Perché non solo è considerato a giusta ragione lo scrigno del Trasimeno, ma soprattutto perché è permanentemente avvolto da un’atmosfera fantastica e magica.
Passignano ha avuto storicamente un ruolo centrale nell’economia della regione, per essere stato snodo di scambi commerciali tra l’Umbria e la Toscana.

Il clima mite e il paesaggio lacustre rendono Passignano la destinazione ideale per trascorrere un weekend primaverile o estivo: la sua scenografica ubicazione sulle sponde del lago, nei mesi più miti dell’anno si presta a bellissimi scatti fotografici.

La primavera è il periodo migliore per chi ama vivere in un contesto meno caotico. Poi da fine giungo a metà agosto la cittadina si anima e diventa meta turistica perfetta e rinomata.
Numerose sono le strutture ricettive, Passignano è un’ottima base di partenza per esplorare le migliori destinazioni che costeggiano tutta l’area lacustre, ma da qui è facile e comodo poter visitare l’isola Polvese e l’isola Maggiore con i suoi musei e luoghi d’interesse da raggiungere con una gita in traghetto.
Senza dimenticare che la cittadina ospita stabilimenti balneari, lidi attrezzati e spiagge che si affacciano sul lago dove, durante il periodo più caldo dell’anno è possibile rilassarsi e praticare vari sport acquatici.
Degna di nota anche la vicina Area Archeologica della Villa Romana, che merita sicuramente una visita a parte.
E poi, tra le cose da fare a Passignano sul Trasimeno non può mancare una passeggiata sul lungolago che al tramonto è particolarmente suggestivo.
Si prosegue con un giro tra le viuzze del centro storico che formano il classico reticolato d’impianto medievale.
In ogni angolo si respira un’atmosfera capace di riportare indietro nel tempo, grazie alla cura e all’attento restauro dei vicoli che conservano intatta la storia del borgo.
Tra gli edifici storici e religiosi segnaliamo la xhiesa di San Cristoforo, la xhiesa medievale di San Donato, la xhiesa della Madonna dell’Oliveto e la Torre dell’Orologio.
Continuando a salire si arriva alla Rocca di Passignano. Qui è bello fermarsi qualche istante nei pressi del Castello che domina la cittadina dall’alto, per scattare qualche selfie di rito e godersi indisturbati la vista panoramica sul Lago Trasimeno.

Ma da un po’ di tempo a questa parte questo tesoro nostrano è purtroppo vittima di trascuratezza e colpevole abbandono da parte delle Istituzioni addette alla sua cura.
Tante le segnalazioni giunte in redazione, molte delle quali supportate da documentazione fotografica.

Siepi, tende, reti ombreggianti, tavoli, seggiole, auto, occupano sistematicamente già la sede stradale che i marciapiedi, specialmente nei pressi di quelle attività commerciali, creando pericoli per i pedoni.

Che dire dei parcheggi a pagamento controllati esclusivamente da ausiliari dipendenti da una ditta privata (senza qualifica di polizia stradale) contravvenzionano solo chi non paga entro gli spazi blu?
Mentre chi invece parcheggia fuori dagli spazi blu, o agli incroci, è esentato da tutto, visto che chi dovrebbe intervenire non lo fa.
Per non parlare del fumo dei battelli, e l’odore nauseante di gasolio bruciato, che ammorbano l’aria anche stando fermi alla darsena dove vengono lasciati per ore col motore acceso.
Sono poco curati anche i giardini pubblici e in generale, ma soprattutto la zona “pidocchietto”, dove sono anche i giochi per i piccoli, che con la bella stagione si riempiono di auto, furgoni, e poi durante le feste o manifestazioni si riempie di banchi, con pericolo per i bambini stessi.
Sul fronte del controllo purtroppo la Polizia del paese lascia molto a desiderare, sia in loco che per ciò che concerne il territorio limitrofo.
Basta uscire dal centro storico e andare per esempio verso località La Vigna per constatare lo stato di abbandono.
Per esempio nel fosso, insieme alla poca acqua, scorre anche altro, visto che la carta igienica aggrappata alle spine degli alberi arriva ad un’altezza di circa un metro. E pensare che da quelle strade passano tutti i giorni decine e decine di persone.

 

Per esempio nel fosso, insieme alla poca acqua, scorre anche altro, visto che la carta igienica aggrappata alle spine degli alberi arriva ad un’altezza di circa un metro. E pensare che da quelle strade passano tutti i giorni decine e decine di persone.