Home Evidenza Nell’ospedale di Branca installato su un giovane pazienteil primo defibrillatore sottocutaneo

Nell’ospedale di Branca installato su un giovane pazienteil primo defibrillatore sottocutaneo

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Ad eseguire l’operazione è stata l’equipe di Aritmologia, composta dai dottori Fabrizio Pagnotta e Nicolò Sisti e dall’infermiere Marco Cambiotti, inserita nella struttura di Cardiologia di Branca e diretta dal facente funzioni dottor Euro Antonio Capponi

Nei giorni scorsi, presso il presidio ospedaliero di Gubbio-Gualdo Tadino, è stato installato un impianto di defibrillatore sottocutaneo su un giovane paziente affetto da cardiopatia ischemica cronica con severa riduzione della funzione contrattile.
Ad eseguirlo è stata l’equipe di Aritmologia, composta dai dottori Fabrizio Pagnotta e Nicolò Sisti e dall’infermiere Marco Cambiotti, che opera all’interno della struttura di Cardiologia di Branca ed il cui direttore facente funzioni è il dottor Euro Antonio Capponi.

Il dispositivo, sviluppato da Medtronic, utilizzato da più di dieci anni in Italia per la prevenzione della crisi cardiaca improvvisa, si distingue dal defibrillatore tradizionale trans-venoso per l’essere totalmente applicato con un elettrocatetere posizionato sotto lo sterno, a livello sottocutaneo ed in particolare, a contatto con le strutture osteo-muscolari della gabbia toracica, evita il posizionamento di cateteri attraverso il sistema venoso.
“Ciò – spiega un comunicato dell’ospedale – permette di non inserire il fissaggio di cateteri all’interno del cuore con minor rischio di infezioni e complicanze legate all’elettrocatetere quando applicato per via trans-venosa come, ad esempio, maggior rischio di fratture dello stesso, di shock inappropriati, trombosi e/o fibrosi intravascolare venosa ostruttiva”. “La possibilità di impiantare anche questo particolare tipo di defibrillatore – sostiene il dottor Fabrizio Pagnotta – indicato nel paziente giovane a rischio di morte improvvisa con cardiopatia ipocinetica o con sindrome aritmica ereditaria, ci permetterà di allinearci con gli altri centri aritmologici umbri e italiani, potendo garantire il giusto dispositivo, trans-venoso o sottocutaneo, per ogni tipologia di paziente che incontreremo nella nostra pratica clinica. L’ottima riuscita della procedura è stata possibile grazie anche al supporto anestesiologico da parte del personale di sala operatoria, che ci ha permesso di eseguire l’impianto con un’efficace analgesia endovenosa congiuntamente all’anestesia loco-regionale da noi praticata, evitando la necessità della sedazione generale. Ringraziamo ? conclude Pagnotta ? la direzione sanitaria, il nostro primario facente funzione Euro Antonio Capponi e il nostro coordinatore Simone Cappannelli che hanno reso possibile la pianificazione, il coordinamento delle varie figure coinvolte e l’espletamento della procedura in maniera ottimale”.