Home Castiglione del Lago Matrimoni combinati, alla sbarra i genitori di due ragazze

Matrimoni combinati, alla sbarra i genitori di due ragazze

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È accaduto a Castiglione del lago dove, adesso, due genitori serbi, di 41 e 44 anni, sono accusati del reato di costrizione o induzione al matrimonio

Figlie promesse in spose a due perfetti sconosciuti all’estero, a due ragazzi mai visti prima, ad un kosovaro che vive in Germania e ad un serbo-bosniaco che abita a Boston, negli Stati Uniti.
Un fatto accaduto a Castiglione del Lago dove, adesso, due genitori serbi, di 41 e 44 anni, verranno processati perché accusati del reato di costrizione o induzione al matrimonio.

Dalle carte giudiziarie emerge che gli imputati avevano organizzato le feste di fidanzamento e le nozze. Le giovani, però, sono scappate a chiedere aiuto ai servizi sociali e ai carabinieri.
I fatti oggetto delle contestazioni penali vanno dal 2018 al 2021.

Il rinvio a giudizio porta la firma del gup Valerio D’Andria.
Per quanto riguarda la figlia più giovane, all’epoca dei fatti ancora minorenne, il pm contesta ai genitori indagati anche il fatto di essersi «approfittati delle condizioni di inferiorità fisica e psichica» e di aver «abusato delle relazioni familiari».
«In particolare – si legge negli atti dell’accusa – per la figlia minore i genitori stavano organizzando il matrimonio combinato con il kosovaro residente in Germania stabilendo che nell’agosto 2019 la figlia avrebbe dovuto raggiungerlo».

Per la figlia maggiore, invece, destinata a «un cittadino di origini serbo-bosniache residente a Boston», nel settembre 2021 era stata «fissata una riunione alla quale erano stati invitati, oltre che la figlia, anche alcuni parenti e la madre del futuro sposo, affinché quest’ultima potesse visionare» la giovane «e concludere l’accordo circa il matrimonio combinato».

Le due figlie sono state sentite dal giudice per le indagini preliminari di Perugia nell’ambito di un incidente probatorio:. Tutte e due dinanzi al magistrato hanno ritrattato qualche accusa inizialmente messa nero su bianco in caserma.
Il processo dinanzi al giudice Alberto Avenoso inizierà il 7 marzo.