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La Protezione Civile umbra pronta a partire per la Turchia in aiuto ai terremotati

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In fase di ultimazione lo smontaggio dell’ospedale da campo utilizzato per emergenza Covid: l’appello della Caritas e della Conferenza Episcopale

Il direttore regionale della Protezione Civile, Stefano Noddessi ha reso nota la notizia che verrà montato nella zona dei terremotati l’ospedale da campo attualmente in fase di ultimazione smontaggio a Perugia. L’enorme struttura, venne realizzata durante l’emergenza Covid ed era stata posizionata presso lo spazio del parcheggio Taramelli dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

L’ospedale da campo per volontà della Regione dovrebbe essere messo a disposizione in caso di eventi di emergenza, infatti dovrebbe raggiungere presto le zone del terremoto in Siria e Turchia.
Da Perugia partirà il personale tecnico per il montaggio in loco e, nel frattempo, si stanno organizzando anche le risorse mediche che potrebbero andare in aiuto a Medici senza Frontiere. La protezione civile ha dichiarato che è in attesa di capire da parte delle autorità turche dove, come e quando raggiungere le zone critiche. Altre strutture simili alla nostra sono già partite da altre regioni d’Italia ed il nostro governo ha stanziato 11 milioni di euro per i primi aiuti concreti; tuttavia la Caritas Italiana, assieme alla Conferenza Episcopale nazionale, chiede aiuto a chiunque possa farlo. In Umbria le esortazioni del Vescovo di Assisi, Nocera Umbra, e Gualdo Tadino e Foligno, Monsignor Sorrentino, sono costanti.
La conferenza Episcopale Italiana ha fatto sapere di evere raccolto 500 mila euro dai fondi dell’ 8 x mille ed ha indetto una colletta nazionale a partire dal 26 Marzo che si attuerà attraverso tutte le chiese italiane. Al momento Secondo dati che sono in continua evoluzione, il bilancio del terremoto in Turchia e Siria supera i 9.500 morti, sono stati estratti dalle macerie 6.957 corpi, secondo l’agenzia di soccorso turca Afad, e in Siria sono stati contati 2.547 morti, secondo le autorità e i medici. Gli ospedali sono super affollati e necessitano strutture, macchinari, tecnici e medici. I Funzionari dell’Organizzazione mondiale della sanità stimano che le vittime potrebbero essere fino a 20.000. I feriti sono al momento oltre 40.000, ma i dati non sono ufficiali perché ci sono tantissime persone ancora sotto le macerie.