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La protesta dei genitori degli studenti del Liceo Mariotti

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È stata una serenata mattutina di protesta quella organizzata sotto le finestre del liceo Mariotti da una rappresentanza di Priorità alla Scuola Umbria. Dopo la lettera sottoscritta da 116 genitori degli studenti e studentesse del Liceo Classico Musicale “Mariotti” di Perugia -una lettera arrivata lunedì mattina sulla scrivania della direttrice dell’USR Umbria dott.ssa Antonella Iunti con la forza di uno tsunami- questa mattina alle 10:30 Antonella Valoroso, docente e attivista di PAS Umbria, ha portato la protesta dei genitori del Musicale direttamente fuori il portone, o meglio, sotto le finestre del Liceo perugino. Forte del suo timbro vocale sopranile, Valoroso ha cantato la protesta dei genitori del Musicale interpretando l’aria di Rosina, dal Barbiere di Siviglia di Rossini, (“…ma se mi toccano, dov’è il mio debole, sarò una vipera sarò”) e l’aria di Tosca, “Vissi d’arte…”.

“Non c’è più neanche un minuto da perdere -ha dichiarato Valoroso- i nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno diritto a fare lezione di strumento individuale in presenza. Siamo stati comprensivi e concilianti, abbiamo aspettato pazientemente che la musica iniziasse davvero. Ma a questo punto, dopo l’ultima nota del ministero che ribadisce che le lezioni in presenza devo essere una priorità nazionale, non ci sono più scuse che tengano: le lezioni individuali di strumento, che peraltro negli altri licei umbri e italiani non si sono mai fermate, devono ripartire immediatamente. Questa è una scuola pubblica, questa è la nostra scuola, gli studenti del Musicale di Perugia devono avere le stesse opportunità degli studenti del resto del paese. La scuola è una comunità fatta di studenti, docenti, famiglie. Abbiamo offerto la nostra collaborazione, le nostre forze, i nostri spazi e quelli delle comunità di quartiere, ma la dirigente Giuseppina Boccuto non vuole riceverci, neanche in modalità online, e si rifiuta di rispondere alle email dei nostri rappresentanti. Questa mattina, avendo probabilmente avuto notizia tramite i social di questo presidio simbolico, si è soltanto preoccupata di chiamare la Digos, manco si aspettasse l’arrivo di una banda di terroristi. È proprio per questo che lunedì 26 aprile ci siamo rivolti direttamente all’USR e ci attendiamo risposte concrete dalla dott.ssa Antonella Iunti. Ma non aspetteremo la replica dell’USR restando con le mani in mano: la nostra protesta non finirà fino a quando non avremo ottenuto il pieno riconoscimento del diritto allo studio per i nostri figli, per questi giovani musicisti pieni di talento e pieni di passione che hanno non solo il diritto ma anche la necessità di far sentire le loro voci e la loro musica”.