Home Economia “Infrastrutture strategiche per il rilancio dell'economia dell'Umbria”

“Infrastrutture strategiche per il rilancio dell'economia dell'Umbria”

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Sei proposte della Cna all’indomani dell’uscita del decreto sulle semplificazioni

Massimiliano Sciattella, presidente Cna Edilizia Umbria

“Di fronte alla possibilità che a fine anno l’Umbria si ritrovi, tra gli strascichi della crisi del 2008 e quella indotta dal Covid-19, con un PIL ridotto di oltre il 20% e un rischio povertà imminente, l’unico modo per rilanciare davvero la nostra economia è quello di individuare, tutti insieme, le infrastrutture strategiche su cui concentrare l’attenzione per raggiungere obiettivi condivisi, al di là delle appartenenze politiche”.

Massimiliano Sciattella, presidente regionale di Cna Edilizia, fa il punto della situazione all’indomani dell’emanazione del decreto Semplificazioni.

“Crediamo che questo sia il momento propizio per tornare a parlare di opere infrastrutturali viste le novità introdotte dal decreto semplificazioni che, tra le altre cose, individua un possibile elenco di opere pubbliche prioritarie a livello nazionale. D’altra parte il ministro De Micheli da mesi parla di importanti risorse già disponibili per sostenere lo sblocco delle infrastrutture italiane. In Umbria sono sei le opere strategiche e prioritarie: l’ultimazione della Terni Rieti, il completamento del tratto umbro-marchigiano della E78, la Tre valli, la conclusione della Orte Civitavecchia ed il nodo di Perugia. A questo si potrebbe aggiungere il passaggio in Umbria dell’alta velocità con il raddoppio del collegamento ferroviario lungo l’asse Roma Firenze. Ad oggi purtroppo di nessuna di queste troviamo traccia nell’elenco delle 36 opere pubbliche individuate dal decreto semplificazione, per le quali dovranno essere adottate procedure straordinarie e verrà nominato un commissario, sulla falsariga del cosiddetto “modello Genova”. Ad una prima analisi solo una delle sei, invece, compare nell’elenco delle 130 opere prioritarie indicate nel decreto semplificazioni. Noi crediamo che la Regione debba spingere affinché queste opere strategiche per l’Umbria vengano inserite nelle priorità infrastrutturali italiane e perché anche in questo caso vengano previste procedure semplificate e straordinarie che ne consentano una rapida cantierizzazione. Ma trattandosi di investimenti rilevanti dal punto di vista finanziario pensiamo che l’obiettivo potrà essere raggiunto, almeno in parte, solo se ci sarà una forte condivisione degli obiettivi tra tutte le forze politiche”.

“Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di apprezzare gli annunci della Regione circa il via libera al cosiddetto nodino di Perugia. – prosegue Pasquale Trottolini, responsabile regionale di Cna Costruzioni -. Un’opera prevista da tempo anche in vista della realizzazione dell’IKEA, nel frattempo naufragata, e utile anche ai centri commerciali dell’area di Collestrada. L’infrastruttura annunciata, però, rappresenta solo una parte del più complesso progetto del nodo di Perugia, la cui realizzazione diventa oggi più che mai imprescindibile se si vogliono davvero risolvere i problemi di congestionamento del capoluogo regionale. Se venisse realizzato per intero, il nodo consentirebbe anche di rilanciare l’area industriale più importante della città, quella di Sant’Andrea delle Fratte, per la quale erano stati annunciati importanti progetti di riqualificazione e che, invece, ancora oggi sconta una forte carenza infrastrutturale e di servizi”.

Neanche nell’elenco delle opere ferroviarie contenuto nel decreto Semplificazioni si parla di Umbria.

“Nemmeno in questo caso – aggiunge Trottolini – c’è traccia delle opere che ci servono. La positiva esperienza dell’arretramento del Frecciarossa ci indica che l’alta velocità oramai è una necessità anche per una piccola regione come la nostra”.

E poi c’è la nota dolente della ricostruzione post sisma.

“Siamo amareggiati dalla mancata approvazione, all’interno del decreto Rilancio, di tutta una serie di misure ed emendamenti. Ma al di là di questo è chiaro che un cambio di passo non è più rimandabile – prosegue Trottolini -. Anche qui occorre fare quadrato a livello a regionale e far sì che si adottino tutte le misure necessarie, anche rivedendo il modello organizzativo fin qui scelto e che purtroppo, a distanza di quattro anni, ha dimostrato di avere grossi limiti.”

Infine, accanto alle grandi opere infrastrutturali, per Cna occorre puntare anche sulla manutenzione del territorio e sulla rigenerazione urbana delle periferie e delle aree industriali, perché possono produrre effetti moltiplicatori se coniugati all’eco e al sisma bonus varati a livello nazionale.

“Riteniamo che le nostre proposte abbiano un senso solo se effettivamente ci sarà una veloce semplificazione delle procedure e se questi provvedimenti non si tradurranno in semplici annunci. Le infrastrutture, la semplificazione amministrativa e alcuni obiettivi, ambiziosi ma condivisi, potrebbero essere la chiave – conclude Sciattella – per uscire dal tunnel in cui ci troviamo da troppo tempo”.