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I migliori scatti dei primi 50 anni di Umbria Jazz in via dei Priori

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In mostra le opere di tre fotografi straordinari: Tim Dickeson, Yasuhiro Fujioka e Adriano Scognamillo

La centralissima via dei Priori si cala nell’atmosfera di Umbria Jazz con una mostra di tre fotografi straordinari: Tim Dickeson, Yasuhiro Fujioka e Adriano Scognamillo.
Si possono così ammirare i migliori scatti realizzati in 50 anni di UJ, con le foto “diffuse” per le vetrine dei negozi e nella Torre degli Sciri.
L’evento fa parte di “Priori in Jazz”, che oltre a questa esposizione prevede anche 13 momenti musicali lungo tutta via dei Priori. Vale a dire un evento musicale al giorno, ogni giorno in un posto differente in prossimità di ristoranti e bar.

Tutto è nato grazie alla collaborazione dell’associazione Priori con l’associazione Musicittà e con Adriano Scognamillo e grazie al contributo di tutti gli operatori della via e alle risorse dell’associazione Priori.
Adriano Scognamillo, originario di Perugia, è membro della Federazione dei fotografi europei ed è l’unico italiano a far parte dell’Istituto britannico di fotografia professionale. È stato il fotografo personale di Carlos Santana, di cui ha pubblicato le fotografie sui programmi dei suoi concerti, sui calendari e sul sito web. Ha realizzato anche le foto per le copertine degli album di Marcus Miller, Danilo Rea, Gabriele Mirabassi, Enrico Rava. Le sue opere sono state esposte nella mostra “Ritrattore“ – in occasione del Todi Arte Festival,- alla, “Monte Carlo Jazz Exposition“ (2009) e nell’esposizione “Photographes Portraitistes Italiens“ a Bourbon-Lancy nel 2010.

 

 

 

 

La mostra fotografica è presente anche presso il caffè del Teatro Morlacchi: questa sezione sarà inaugurata domenica 9 luglio, a cui hanno partecipato, oltre ai fotografi, artisti di UJ e altri protagonisti.

Inaugurata anche nelle sale della Galleria Nazionale dell’Umbria la mostra fotografica che documenta alcuni degli episodi più̀ importanti della storia del Festival, curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e Carlo Pagnotta, direttore artistico di Umbria Jazz, riunisce il lavoro dei fotografi che negli anni hanno documentato la manifestazione: 100 immagini che “raccontano” una grande storia.
E a tale riguardo ecco le parole del direttore Marco Pierini: «Ospitare la mostra che celebra e racconta i cinquanta anni di Umbria Jazz è per noi un onore, che si accompagna al piacere di declinare una delle nostre “missioni”, quella di valorizzare ogni forma d’arte, nel modo che sentiamo più consono ai nostri progetti. La musica e l’arte, infatti, sono un binomio caro alla Galleria: e questo 2023 lo amplifica, restituendoci cinquanta anni di persone, di esperienze, di lavoro grazie a fotografie e manifesti. La mostra “Umbria Jazz 1973-2023” non è solo un racconto per immagini: è uno spartito sul quale sono inscritte le note di un festival che è riuscito, come nessun altro, a essere internazionale prima per sé stesso, poi per il pubblico. Un progetto così ambizioso è frutto di un lavoro d’eccellenza, per il quale non posso non ringraziare la Fondazione Umbria Jazz e tutti coloro che ne rendono possibile la realizzazione; ma è la visione lungimirante di un uomo, Carlo Pagnotta, che celebriamo al pari della sua creatura. Gli artisti appartengono a generazioni diverse, scelgono prospettive e angolature diverse, eppure la sensazione è quella di una narrazione armonica: Andrea Adriani, Massimo Achilli, Giancarlo Belfiore, Elena Carminati, Roberto Cifarelli, Sergio Coppi, Riccardo Crimi, Pietro Crocchioni, Tim Dickeson, Hiroki Fujioka, Marco Giugliarelli, David Morresi, Pino Ninfa, Carlo Pieroni, Karen Righi, Mimmo Rossi, Andrea Rotili, Adriano Scognamillo, Pio Scoppola restituiscono momenti, vissuti e spaccati di cinquanta anni straordinari».

La mostra, accompagnata da un catalogo bilingue edito da Skira, è realizzata grazie alla collaborazione con Ministero della Cultura, Regione Umbria, Comune di Perugia, Comune di Orvieto, Fondazione Perugia, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria.