In caso di condanna senza sconti di pena, l’uomo rischia una reclusione che va dai quattro mesi ai due anni
Circa due mesi fa aveva sparato a un gatto e lo aveva ucciso, riempiendogli il corpo di pallini.
La proprietaria del felino aveva quindi formalizzato una denuncia contro ignoti dopo aver ritrovato il corpo senza vita dell’amato animale.
Le indagini condotte dai carabinieri forestali di Gualdo Tadino hanno permesso di risalire all’autore dell’uccisione, un 73enne del posto che si era giustificato affermando che il gatto aveva camminato su una gettata di cemento fresca nella sua proprietà, causando danni.
Per il 73enne di Gualdo Tadino è stato chiesto il giudizio con rito immediato. A farne richiesta è il sostituto procuratore, pm Giampaolo Mocetti, della Procura della Repubblica a dicembre scorso, tenuto conto delle fonti prova acquisite. Tra queste diverse denunce e dichiarazioni di testimoni e verbali di sequestro.
I reati contestati al presunto responsabile includono l’uccisione di un animale e l’esplosione pericolosa, reati che prevedono pene da 4 mesi a 2 anni secondo l’articolo 544 bis e l’articolo 703 del codice penale.
In base agli elementi emersi durante le indagini, i militari avevano sequestrato tre armi da fuoco e oltre 500 cartucce detenute dal presunto autore del fatto, come previsto dall’articolo 39 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
