Home Cronaca Fu identificato nel 2012 in un controllo a Terni l’attentatore di Bruxelles

Fu identificato nel 2012 in un controllo a Terni l’attentatore di Bruxelles

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L’uomo, Abdesalem Lassoued, 45 anni, sbarcò a Lampedusa nel 2011. In Belgio è stato ucciso. È responsabile dell’assassinio di due persone

Si continua ad indagare sui contatti in Italia di Abdesalem Lassoued, l’attentatore 45enne tunisino responsabile dell’attentato di Bruxelles avvenuto nella serata di giovedì, quando aveva fatto fuoco con un kalashnikov contro due tifosi svedesi ferendoli a morte con un kalashnikov e ferito un’altra persona.

L’uomo, che ha poi rivendicato l’attentato in video e si è identificato come membro dello Stato Islamico, è stato successivamente ucciso dalle forze di polizia belga a Bruxelles, dopo che un testimone aveva segnalato alle forze dell’ordine di aver visto il sospettato in un bar a Schaerbeek, quartiere noto per essere il luogo da cui proveniva uno degli attentatori dell’Isis che entrarono in azione nella stessa capitale del Belgio negli anni più sanguinosi del terrorismo islamico in Europa.
Gli agenti recatisi sul posto sono stati protagonisti di un conflitto a fuoco. Ed è lì che l’autore dell’attentato è rimasto ferito gravemente, per poi morire in ospedale alle 9.38.
Nel bar è stata trovata un’arma da guerra, mentre nella sua abitazione sono state rinvenute altre armi e un coltello.

 

Dall’inchiesta in atto risulta che il terrorista era sbarcato a Lampedusa nel gennaio del 2011 per ingresso illegale in Italia, forse dopo essere approdato a Lampedusa. Restò per un po’ in un centro per migranti di Torino fino ad aprile quando ne uscì con un permesso per motivi umanitari.
Abdesalem Lassoued fu identificato anche a Terni 11 anni fa durante un normale controllo di routine da parte delle forze dell’ordine. Lo si apprende da fonti della questura. L’uomo era stato sottoposto a controllo nella città umbra nel febbraio 2012.
Dopo essere stato poi all’estero, Lassoued era tornato in Italia: a Bologna, nel 2016, aveva chiesto di essere ammesso al programma di protezione internazionale e nell’occasione era stato identificato dalla polizia a Bologna, mentre due anni fa sarebbe passato per Genova, secondo quanto emerge da una foto pubblicata sul suo profilo Facebook.
Poi avrebbe fatto perdere le sue tracce.
L’attenzione verso la minaccia terroristica è alta anche nel nostro Paese, con Piantedosi che parla di “rischi di radicalizzazioni islamiste”.

Il premier Giorgia Meloni, nella riunione con i membri del Consiglio Ue, a quanto si apprende, ha ricordato che l’autore dell’attentato di Bruxelles sbarcò nel 2011 in Italia, “come già successo in passato per altri terroristi”. “Per questo – ha detto la premier agli altri leader – ho più volte cercato di accendere i riflettori sul fatto che dall’immigrazione illegale di massa possono sorgere anche gravi rischi per la sicurezza in Europa, quindi non possiamo più permetterci titubanze, ne va della sicurezza dei cittadini europei”.
I carabinieri del Ros stanno lavorando d’intesa con la Digos e l’autorità giudiziaria di Bologna per ricostruire il percorso fatto in Italia da Abdesalem Lassoued per riuscire a risalire alla sua rete di conoscenze in Italia.

Appello dei vescovi dopo l’attentato: “Non cedere alla spirale di violenza”

”Non cedere alla spirale della violenza”. E’ l’appello dei Vescovi del Belgio all’indomani dell’attentato a Bruxelles ad opera di un 45enne di origine tunisina che a colpi di kalashnikov ha ucciso due cittadini svedesi. ”Ancora una volta siamo scossi da un attentato nel nostro Paese – scrivono i vescovi -. Le nostre preghiere e i nostri pensieri vanno alle vittime innocenti e alle loro famiglie. L’autore dell’attentato avrebbe agito per una vendetta basata su una fede radicalizzata. Indipendentemente da ciò, nessun insulto, nessuna aggressione, anche se ci tocca nel profondo, può trovare una riparazione nella violenza. Certamente una società senza sicurezza è impossibile. Ma una società senza fraternità e senza solidarietà è altrettanto impossibile”.

Da qui l’appello: ”Non cediamo a coloro che vogliono dividerci e metterci gli uni contro gli altri. Non chiudiamo dietro le alte mura della nostra legge, spaventati e braccati, con le spalle rivolte all’altro. Per quanto possa sembrare ingenuo, abbiamo un grande bisogno di costruttori di ponti. Questo è vero sia a livello di paesi che di popoli. Ed è altrettanto vero nei nostri ambienti. Cerchiamo di essere oggi più che mai operatori di pace”.