Al momento, allo stato dei fatti, non è escluso che fra i due litiganti (centrodestra contro centrosinistra) sia Il M5S a trarne vantaggio
Partiti e coalizioni in fibrillazione in vista delle consultazioni amministrative che si terranno a Terni il 7 o più probabilmente il 14 maggio. Spetterà al Ministero dell’Interno con apposita nota ufficializzare le date per le amministrative 2023.
Come è noto poi ci sarà da stabilire anche la data dell’eventuale turno di ballottaggio, in questo caso da calendarizzare tra il 21 e 28 del mese menzionato.
Oltre a Terni infatti si voterà anche ad Ancona, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Trapani, Treviso, Udine e Vicenza. Complessivamente i municipi interessati sono poco meno di ottocento. Per i Comuni sopra i 15 mila abitanti è previsto il ballottaggio, tra i due candidati a sindaco che hanno ottenuto più consensi, se nessuno di questi ha raggiunto la maggioranza assoluta dei voti validi.
Intanto si registra alta tensione nel centrodestra a Terni, dove Fratelli d’Italia e Lega sono a un passo dalla spaccatura sul nome del candidato sindaco.
Fratelli d’Italia punta su Masselli, mentre la Lega non arretra: “Il centrodestra sia unito su Latini”.
Sempre a Terni il Nuovo Psi di Stefano Caldoro ha inaugurato la sua nuova sede, lunedì 13 marzo, ribadendo la sua scelta di campo nel centrodestra.
Ma malumori e lanci di stracci si registrano anche nel centrosinistra, dove l’assemblea del Pd di Terni, salvo due astensioni, si è espressa a sostegno della candidatura di Josè Maria Kenny.
In questo modo, anche il progetto attorno al prof universitario, come avvenuto per il polo dell’alternativa attorno a Claudio Fiorelli del M5s, prende forma.

Un aggiornamento del tavolo di confronto nessuno lo nega. I Dem si sono impegnati a esprimersi nuovamente in assemblea a seguito di eventuali diverse indicazioni che dovessero emergere dal summit di centrosinistra.
I Pentastellati temono la forza organizzativa e radicata dei Dem alle primarie ma non ritengono Kenny un top player da possibile vittoria a un eventuale ballottaggio.
I democratici invece sono pronti a scommettere sul prof ora e in futuro e sono spaccati sull’opportunità delle primarie.
Insomma la data delle elezioni si sta avvicinando ma ancora sono lontane le intese e le alleanze costruttive.
Al momento, allo stato dei fatti, non è escluso che fra i due litiganti (centrodestra contro centrosinistra) il Movimento Cinque Stelle possa trarne grande vantaggio.