Home Politica “Sulla Cyber security l’assessore Fioroni predica bene ma razzola male”

“Sulla Cyber security l’assessore Fioroni predica bene ma razzola male”

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I consiglieri regionali Meloni e Bori

Bori e Meloni (Pd): seguire l’esempio del Lazio invece di inventare improbabili format televisivi

I consiglieri regionali Meloni e Bori

“L’assessore regionale Michele Fioroni, oltre a passare il tempo a coniare mirabolanti anglicismi per i bandi destinati alle imprese, ultimamente è molto impegnato a rilasciare dichiarazioni ai media locali e nazionali sulle conseguenze della cyberwar. Sempre pronto a dispensare consigli agli altri su come si promuovono strumenti e competenze nel settore della sicurezza informatica, si dimentica ormai da mesi (la nostra proposta è dell’aprile 2020), che in Umbria occorrerebbe accelerare la costituzione e il funzionamento del ‘Centro di eccellenza regionale sulla cyber knowledge’, previsto dal protocollo tra Regione, Umbria Digitale e Università, così da poter dare un supporto concreto alle aziende e alle pubbliche amministrazioni umbre”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Partito democratico Tommaso Bori e Simona Meloni.

Secondo i due esponenti dell’opposizione a Palazzo Cesaroni “non basta la pur apprezzabile collaborazione messa in campo nell’estate scorsa tra Umbria Digitale, oggi Punto Zero, e la Polizia Postale. Serve un luogo di formazione e ricerca in cui promuovere nuove skill e arricchire il bagaglio di competenze digitali disponibili sia a vantaggio del settore pubblico che di quello privato. All’assessore Fioroni, che da qualche tempo riveste anche il ruolo di ‘Coordinatore della Commissione per la Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione della Conferenza delle Regioni’, non sarà sfuggito che, nel mentre, la Regione Lazio, che nei mesi scorsi è stata colpita duramente da attacchi hacker al pari della Azienda Usl Umbria 2 e del Comune di Perugia, ha dato avvio al primo Centro formativo regionale per la cybersicurezza in collaborazione con l’Agenzia sulla Cybersicurezza Nazionale. Segno che altrove oltre alle parole si fanno i fatti”.

Bori e Meloni evidenziano che “in Umbria già da tempo la Scuola Umbra di Pubblica Amministrazione avrebbe potuto svolgere un ruolo fondamentale in questo senso, ma solo dopo aver verificato bene se l’attuale management è in grado di farlo. Qualche dubbio in proposito viene naturale, quando constatiamo che proprio il sito della Scuola non assolve agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazione come previsto dal decreto legislativo n.33/2013 e successive modifiche e integrazioni. La sezione ‘Amministrazione Trasparente’ del nuovo sito di Villa Umbra, che dovrebbe riportare quanto meno i bilanci, le gare e gli incarichi conferiti, pubblica solo informazioni ferme al 2020 o, in qualche caso, non le riporta affatto. Ma non è questa l’unica anomalia presso la Scuola con sede a Pila, preso atto del fatto che è stato recentemente lanciato un formidabile format televisivo della scuola, diretto e condotto da ex collaboratori di consiglieri regionali ed esponenti del centrodestra, di c