Home Perugia Condannato a 3 anni di carcere il bidello che violentò studentessa minorenne

Condannato a 3 anni di carcere il bidello che violentò studentessa minorenne

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La sentenza arriva a 12 anni dal fatto, l’uomo dovrà risarcire lei e la famiglia

Tre anni di reclusione, un risarcimento di 30mila euro e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai minori.
Questa la sentenza nei confronti dell’uomo originario di Città di Castello che dodici anni fa aveva molestato una giovanissima studentessa minorenne, che allora aveva 11 anni.

Secondo la procura di Perugia, l’imputato difeso dall’avvocato Eugenio Zaganelli, avrebbe preso per un braccio l’alunna e l’avrebbe trascinata in un angolo, toccandola nelle parti intime e al seno, chiedendole poi se anche i suoi compagni facevano la stessa cosa.

L’episodio risale al 21 maggio 2011, durante l’orario di lezione in una scuola media perugina. La bimba, dopo l’aggressione, si era confidata con una compagna di classe e poi con la cugina.

I genitori erano venuti a conoscenza della storia, insieme alla dirigente scolastica. L’uomo si era subito difeso, riferendo di aver ripreso l’alunna per i suoi comportamenti in corridoio, ma solo verbalmente e di non averla mai toccata. Erano immediatamente scattati la sospensione e il trasferimento.

Successivamente il collaboratore scolastico fu trasferito, mentre andava avanti l’indagine nei suoi confronti che lo hanno portato a essere imputato di fronte al secondo collegio del tribunale di Perugia, presidente Verola.
L’uomo, oggi in pensione ha patteggiato la pena a 3 anni di reclusione, sempre sostenendo di aver soltanto ripreso verbalmente la ragazzina, ma di non aver alzato un dito contro di lei.

L’imputato era difesa dall’avvocato Eugenio Zaganelli, mentre la parte offesa e la famiglia della ragazza erano assistite dall’avvocato Marco Piazzai.
Ieri la sentenza di primo grado che, oltre ai tre anni di reclusione, ha disposto un risarcimento di 20mila euro per la vittima, 5mila per ognuno dei genitori, ma anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e l’obbligo, a pena scontata, di comunicare all’autorità giudiziaria eventuali cambi di residenza.
Per lui anche l’interdizione da lavori che possano avere dei contatti stabili con minorenni.