Home Evidenza Comune di Foligno e Azienda Usl Umbria 2 presentano il progetto “Dimissioni...

Comune di Foligno e Azienda Usl Umbria 2 presentano il progetto “Dimissioni Protette”

0

Obiettivo decongestionare il Pronto Soccorso e assistere i pazienti fragili

Favorire un raccordo tra ospedale e servizi territoriali a tutela delle persone più fragili con l’intento di prevenire ricoveri ripetuti e impropri assicurando la continuità del percorso di cura e assistenza. E’ l’obiettivo del progetto Pnrr “Dimissioni protette” presentato all’ospedale di Foligno ma già attivo grazie alla collaborazione tra Comune e Usl Umbria 2. Si vuole in questo modo consentire il decongestionamento dei Pronto Soccorso liberando risorse economiche, professionali e strumentali che possano essere utilizzate per la risposta al bisogno assistenziale delle persone fragili, contribuendo a rendere più efficiente ed efficace la spesa sanitaria a partire da quella ospedaliera ma anche garantire un modello organizzativo gestionale omogeneo, unitario e continuativo nei diversi ambiti territoriali per la gestione integrata e coordinata degli interventi a favore delle persone non autonome che permetta la permanenza più a lungo possibile nel proprio domicilio.

Il direttore dell’ospedale, Mauro Zampolini, ha ricordato quanto il Pronto Soccorso “sia sotto pressione anche se poi solo il 14 per cento pazienti viene effettivamente ricoverato”. Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha ricordato “l’importanza dell’attività ospedaliera ma altrettanto di quella territoriale per filtrare il flusso di pazienti”. L’assessore alle politiche sociali, Agostino Cetorelli, ha sottolineato che il “progetto, fino al marzo del 2026, interesserà un minimo di 125 utenti con la possibilità di assistenza domiciliare di oltre 13mila ore per un importo complessivo di 330mila euro”.

 L’ospedale segnalerà le situazioni di fragilità sociale per cui si ritiene necessaria l’attivazione delle dimissioni protette, che possono prevedere assistenza domiciliare, telesoccorso e pasti a domicilio per il tempo necessario alla convalescenza.  La presa in carico della persona con fragilità sarà integrata tra servizio sociale del Comune e della Usl. Riguardo alle persone senza fissa dimora si avrà cura di individuare un luogo dove la stessa potrà trascorrere la convalescenza.

Per l’erogazione delle prestazioni, il Comune di Foligno in qualità di Comune Capofila della zona sociale 8 si potrà avvalere di enti del terzo settore tramite procedure ad evidenza pubblica. L’ente individuato dovrà garantire anche attività e programmi di formazione specifica rivolti a operatori nell’ambito dei servizi a domicilio, al fine di qualificare il lavoro di cura, in particolare delle persone anziane e l’individuazione di uno spazio nel quale le persone senza fissa dimora possano trascorrere il tempo necessario alla convalescenza.

Il servizio di dimissioni protette è gratuito per l’utenza. L’attivazione delle attività proposte sono state condivise con la UslUmbria2 e saranno oggetto di specifica regolamentazione attuativa. Non è prevista compartecipazione sanitaria in quanto i servizi resi sono di natura sociale.


“Ancora una volta, su un tema cruciale come quello dell’assistenza sociale ai cittadini più fragili, si realizza un’importante integrazione tra il Comune di Foligno e la nostra azienda sanitaria – dichiara il direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino. Questa nuova esperienza, presentata oggi alla città, realizzata grazie ai finanziamenti del PNRR e alla capacità progettuale delle due amministrazioni, consentirà di costruire una rete capillare di sostegno, sanitaria e sociale, attraverso una stretta sinergia dei sanitari della Usl Umbria 2 con gli operatori e gli assistenti sociali del Comune di Foligno. L’obiettivo – prosegue De Fino – è l’efficace presa in carico di soggetti fragili ed esposti attraverso la continuità assistenziale e un passaggio “protetto” e codificato dai servizi sanitari (ospedale e territorio) a quelli sociali. Questo programma – conclude il manager sanitario – oltre a garantire una risposta completa e coerente, consentirà inoltre di migliorare la performance dei nostri servizi riducendo in modo significativo le degenze in ospedale non legate a problemi sanitari, bensì sociali, che richiedono altri e più appropriati interventi”.