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Borsa apre in forte calo, spread alle stelle

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Borse ancora ko. La mossa a sorpresa della Federal Reserve, che nella serata italiana di domenica ha praticamente azzerato i tassi e garantito acquisti di titoli per 700 miliardi di dollari nei prossimi mesi, non sembra sortire gli effetti desiderati sui mercati. Nonostante le Banche centrali – dall’Europa al Canada, passando per Giappone e Inghilterra e Svizzera – abbiano annunciato un coordinamento per servire liquidità ai mercati, gli scambi asiatici si sono mossi al ribasso e l’apertura delle Borse europee è in profondo ribasso. Anche i future su Wall Street non lasciano ben sperare con perdite intorno al 5 per cento. Di contro, i Treasury americani – i titoli di Stato di Washington – e i bond in generale si sono rafforzati.
Milano peggiora dopo l’avvio e il Ftse Mib vede il -8 per cento, con una raffica di sospensioni a congelare molti titoli pesantemente venduti. Contraccolpo anche su Fca, che ha annunciato la chiusura forzata di molti stabilimenti Ue fino alla fine di marzo.
L’unica eccezione resta Diasorin, la società del biomedicale che sta portando a compimento la realizzazione di un test per diagnosticare in poco tempo la positività al COVID-19. Non va certo meglio per le altre Piazze europee: Parigi perde il 9,9%, Londra il 7,7% mentrla Borsa di Francoforte picchia dell’8,3 per cento.
Questa notte, la Borsa di Sydney ha chiuso la seduta con la peggiore perdita registrata in un singolo giorno dal 1987: l’indice S%P/ASX 200 brucia 537,3 punti, a quota 5.002 (-9,70%). Solo Tokyo ha segnato un breve rialzo in avvio, dopo l’annuncio che la Boj, la Banca del Giappone ha anticipato ad oggi il meeting previsto per mercoledì e giovedì, per aumentare la gamma d’interventi a supporto all’economia con l’incremento degli acquisti annui di titoli di Stato e fondi comuni. Il Nikkei è poi però tornato in calo per chiudere a -2,46 per cento, mentre Hong Kong ha ceduto il 4,03%, Shanghai il 3,4% e Singapore il 3,7%.

I numeri che stanno uscendo in Cina danno la misura della portata economica del virus, con un tracollo del 24,5% annuo – nel primo bimestre del 2020 – degli investimenti delle attività fisse. Tra gennaio e febbraio, le vendite al dettaglio della seconda economia al mondo sono calate del 20,5% rispetto al 2019: il primo tonfo mai registrato dalla statistica di Pechino. Nello stesso periodo, la produzione industriale è scesa del 13,5 per cento: un dato che non si vedeva dai primi anni Novanta.
Petrolio di nuovo in caduta

Tra le materie prime, i prezzi del petrolio tornano a scendere, per la pandemia da coronavirus e la guerra tra Russia e Arabia Saudita e il Wti scende brevemente del 5,5% sotto i 30 dollari sui mercati asiatici, prima di risalire sopra questa soglia. Attualmente i future sul Light crude Wti cedono del 2,9% a 30,81 dollari e quelli sul Brent del 4,4% a 32,35%. A fine settimana il greggio aveva subito un’impennata dopo l’annunciato aumento delle riserve Usa da parte di Donald Trump, ma in precedenza aveva subito la peggior discesa dal 2008 perdendo il 23% in una settimana.


A fronte di questo scenario apocalittico su tutto risuonano le parole della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Il decreto Coronavirus è stato gestito malissimo. Dopo aver scatenato il panico tra i cittadini evitiamo di scatenare il panico pure tra gli investitori. Il Governo ora adotti tutti i provvedimenti possibili per impedire che la speculazione finanziaria metta in ginocchio la Nazione. Valuti se sospendere le contrattazioni di borsa per dare modo di metabolizzare gli ultimi provvedimenti e frenare i comportamenti più irrazionali. Di certo vanno vietate in questa fase le vendite allo scoperto, ossia lo strumento con cui pochi cinici e razionali speculatori possono fare fortuna sulla legittima irrazionalità dei piccoli investitori. Inoltre gli organismi di vigilanza e l’intelligence, ognuno per le proprie competenze, siano attivati immediatamente per monitorare le principali operazioni e scongiurare azioni che possano pregiudicare gli interessi strategici nazionali. Il contagio del virus va giustamente contenuto, ma va fermato anche il contagio della paura e della speculazione».


Anche Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, su Twitter chiede un intervento della Consob sulla Borsa. “Tra le misure anti speculazione valuti anche la chiusura della Borsa e la sospensione delle vendite dei titoli allo scoperto”.


Viene richiesto da parte di Matteo Salvini e del sottosegretario al Tesoro Alessio Villarosa (M5S) il divieto delle operazioni di vendita ‘allo scoperto’. “In situazioni come queste a volte in pochissimi guadagnano cifre enormi a danno di tutti” afferma il leader della Lega, “confido che la Consob reprima ogni tipo di abuso con la massima severità”. Per il sottosegretario pentastellato, “in casi eccezionali come questo bisogna evitare il panico ed affrontare in modo risoluto tutto ciò che possa compromettere la tutela della salute e del risparmio dei cittadini. Questa mattina – si legge in una nota di Villarosa – ho avviato una interlocuzione con Consob, Banca d’Italia ed il Ministro Gualtieri al fine di predisporre tutte le opportune misure volte a tutelare la stabilità dei mercati finanziari e del risparmio dei cittadini. Ove non fosse possibile sospendere le negoziazioni, ho chiesto di valutare di disporre un divieto generale di vendite allo scoperto. Bisogna tutelare il sistema economico nazionale e bloccare ogni manovra speculativa ai danni dell’Italia e degli Italiani. Serve una risposta forte contro tutti gli attacchi che il nostro Paese ingiustamente sta ricevendo in questi giorni”.


Per Borsa Italiana, però, non è necessario chiudere. Sarà un normale lunedì per Piazza Affari, secondo l’amministratore delegato di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi: “C’è un panico ingiustificato: le misure adottate dal Governo servono per evitare un sovraccarico dei nostri ospedali e un crollo del sistema sanitario. Questo è tutto” mentre operativamente Borsa Italiana ha un “business continuity plan”. Non c’è motivo di aspettarsi che gli scambi non continuino come al solito e il mercato italiano è già sceso in proporzione all’impatto del virus, ha aggiunto.