Home Foligno Bocci interrogato su Sanitopoli "“Mai chiesta una tac per me”

Bocci interrogato su Sanitopoli "“Mai chiesta una tac per me”

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Ha confermato la volontà di fare chiarezza sulla vicenda, per ribadire la sua innocenza ma anche per tenere fede “a quel giuramento fatto da sottosegretario”

i delinea sempre più positivamente la posizione del sottosegretario dell’interno Giampiero Bocci, ex segretario regionale del Pd, coinvolto nello scandalo della sanità.

Il politico umbro che si è visto stroncata la brillante carriera a causa dell’indagine su “Concorsopoli” assieme alla Presidente della Regione Catiuscia Marini, ha risposto eri alle domande dei pm Mario Formisano e Paolo Abbritti, secondo i quali avrebbe fatto parte di un’associazione a delinquere e che avrebbe gestito le assunzioni all’Azienda ospedaliera di Perugia, con le presunte segnalazioni di tre candidati ad altrettante prove riservate.

Bocci con tranquillità ha risposto “I problemi dell’Azienda ospedaliera nascono dalla disputa tra ospedale e università. L’indagine è partita per gastroenterologia, nella prima parte di questa indagine la politica non c’è. E poi che politica? Se è come la mia che di tre candidati che avrei segnalato, due sono stati bocciati...” ed ha aggiunto “Mai chiesta una tac per me”, come invece è stato affermato.

Il Politico umbro ha confermato “Ho chiamato tre volte il direttore Duca e non altri. La prima volta nel 2017 quando, in occasione di una cena con Gratteri, c’era un agente della sua scorta che doveva fare delle punture necessariamente in ospedale. La seconda volta per un militare della finanza, ferito con un colpo di pistola da un compagno e versava in condizioni disperate all’ospedale di Perugia. La terza per un poliziotto che stava male. Al di fuori di queste situazioni, anche in situazioni molto serie che riguardavano i miei familiari ho seguito il percorso normale”.

In relazione ai rapporti con la Marini ha ribadito “politicamente corretti e poi chiusi con la candidatura mia a perdere”. Al termine delle sue risposte ai Pm ha puntualizzato la sua volontà di fare chiarezza sulla vicenda, per ribadire la sua innocenza ma anche per tenere fede “a quel giuramento fatto da sottosegretario” In aula erano presenti anche Luca Barberini, anche lui interrogato, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Emilio Duca, e Maurizio Valorosi,direttore amministrativo.

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Barberini ha ammesso di aver indicato i nomi di alcuni candidati, per il concorso da infermiere, ma di non aver fornito nessuna traccia per favorirli ed ha detto “per la mia attività politica ho sempre parlato con tante persone, ma dire che le conosco tutte è un’altra cosa”.

L’avvocato difensore di Bocci e Brberini ha commentato “Bocci e Barberini hanno risposto alle domande, fornendo una lettura dei fatti esaustiva e diametralmente opposta a quella prospettata dalla accusa “