Rintracciando dai carabinieri a casa di un fratello a Roma, dove si era nascosto negli ultimi giorni dopo una fuga di un paio di settimane in Romania
Un 47enne di origini romene, residente a Bastia Umbra, è stato accusato di aver violentato per anni la nipote che le abitava vicino, da quando lei ne aveva appena otto.
La bambina, oggi quattordicenne, lo scorso novembre si è confidata con la mamma, raccontandole l’inferno che stava vivendo, riferendo anche delle minacce di morte per piegarla alla sua volontà. Riferendo anche che le erano state mostrate le foto di un’altra bambina, conosciuta tanto dallo zio quanto dalla nipote, scomparsa nel 2022, con la minaccia che “un mostro” le avrebbe fatto fare la stessa fine.
La madre si è immediatamente precipitata alla stazione dei carabinieri di Bastia Umbra e ha formalizzato una denuncia, nei confronti del parente, che ha fatto partire le indagini. Le successive analisi dei dispositivi telefonici dell’indagato, hanno permesso di ricostruite le chat delle conversazioni tra lui e la bambina, anche se erano state cancellate. Sono quindi emersi numerosi episodi in cui l’indagato costringeva la minore a subire le sue molestie, minacciando gravi conseguenze per la salute e l’incolumità propria e dei familiari in caso di rifiuto.
A quel punto i carabinieri della compagnia di Assis, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Perugia, diretta da Raffaele Cantone, hanno posto fine all’incubo della piccola rintracciando lo zio orco che si era rifugiato a casa di un fratello a Roma, dove si era nascosto negli ultimi giorni dopo una fuga di un paio di settimane in Romania, avvenuta quando aveva capito che gli investigatori erano sulle sue tracce. È stato arrestato con le accuse di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di una minore infraquattordicenne e portato nel carcere di Regina Coeli.
