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Barbanera vince la guerra dei Calendari

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Il calendario “Barbanera” vince la battaglia legale contro il concorrente milanese. Ci sono i presupposti per sostenere che ci fu “concorrenza sleale per confusione”, e per ordinare l’immediata inibizione della distribuzione, commercializzazione e pubblicizzazione del Calendario della Luna 2019.
Come riporta La Nazione, il giudice Giulia Maria Lignani, del tribunale di Perugia ha ordinato alla Edizioni Euro Publishing srl di ritirare il Calendario della Luna 2019 da “ogni canale distributivo e dai punti vendita”, pagando le spese processuali all’Editoriale Campi che aveva sollevato la questione della concorrenza sleale, ritenendo – versione accolta dal giudice – che il calendario fosse troppo simile nella grafica allo storico Almanacco, sia nell’edizione del 2019 che in quelle precedenti.

“Il Calendario della Luna 2019 appare oggettivamente confondibile, secondo un giudizio sintetico d’insieme, sia con il Calendario Lunario Barbanera 2Q19 – scrive il giudice nell’ordinanza – che con le versioni dello stesso degli anni immediatamente precedenti (dal 2016) per forma, dimensioni, materiale (sia alla vista che al tatto), colori, caratteri tipografici, impaginazione, sia all’esterno che all’interno”.

E ancora: “Le differenze, senz’altro meno rilevanti delle somiglianze, non sono tali da consentire al consumatore medio la percezione di una diversa qualità e provenienza dei due prodotti, anche a chi ha già posseduto il Barbanera”. Una querelle giudiziario-economica risolta in appena un mese.

Avvocato Giuseppe Caforio

Nei giorni scorsi la “Campi” – assistita dall’avvocato Giuseppe Caforio – aveva fatto istanza urgente al giudice dopo aver acquistato, in un’edicola di Spello, il Calendario della Luna, messo in commercio peraltro dallo stesso distributore, e aveva denunciato – anche alla Procura della Repubblica di Spoleto – le troppe analogie tra i due prodotti, chiedendone il ritiro immediato dal mercato. Di lì la decisione “inaudita altera parte” del giudice Lignani, che aveva intanto bloccato la diffusione e ora ha deciso nel merito (in seguito all’udienza del 20 novembre scorso) che il Calendario della Luna non potrà più essere venduto.

«Esprimo vivo apprezzamento per la decisione del tribunale – spiega a La Nazione Feliciano Campi, editore del celebre calendario – sia per la tempistica, sostanzialmente immediata, che per il merito, che ha confermato come i Lunari Barbanera siano sottoposti alla protezione giuridica e non possono essere imitati, rappresentando fra l’altro un bene tutelato anche dall’Unesco. È una soddisfazione che voglio estendere ai miei collaboratori, che con amore e passione ogni anno contribuiscono alle produzione editoriali del Barbanera, oltre che all’avvocato Caforio che da oltre vent’anni ci assiste legalmente».