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Baby cyberbulli, su Whatsapp deridono ed etichettano i coetanei

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In un intervento 900 ragazzi raccontano la loro esperienza

Baby cyberbulli, a 11 anni vivono una realtà troppo social.

Tempo fa il settimanale. Una problematica sempre attuale e di grande spessore che ora sta colpendo anche i più piccoli. Si parla addirittura di undicenni che su gruppi Whatsapp mandano messaggi in grado di mettere in ridicolo, etichettare o deridere un loro compagno di classe o un amico.

Gli esperti lo definiscono “bullismo soft” poiché non sfocia in vere e proprie minacce ma è più incentrato verso l’esclusione sociale.

Una vita fatta di social network che sfugge al controllo dei genitori, spesso non pratici con le nuove frontiere tecnologiche, ma fatta di storie che circa 900 ragazzi hanno deciso di raccontare in un’intervista utile ad una ricerca indetta da Università e Corecom.

Un passo avanti per fermare i cyberbulli potrebbe essere fatto in sede di Consiglio regionale con l’approvazione di una legge ad hoc, che si spera sia approvata la prossima settimana.