Home Cronaca Assisano aggredito e ucciso a coltellate a Chicago

Assisano aggredito e ucciso a coltellate a Chicago

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Diego Damis lavorava in un bar, è stato seguito ed aggredito a scopo di rapina

Diego Damis è il secondo italiano aggredito negli Usa nel giro di pochi mesi. A dicembre era stato ferito un ricercatore di 28 anni, Roberto Malaspina, accoltellato all’addome nelle vicinanze della sua abitazione di New York, di sera mentre rientrava a casa dall’università. Roberto si era salvato per miracolo.
Diego Damis, però, non è stato altrettanto fortunato. Nato ad Assisi e perugino d’adozione, è stato accoltellato e trovato senza vita venerdì 25 febbraio sulla south Greenwood Avenue, a Chicago, nel quartiere di Kenwood. Il 41enne stava tornando nella propria abitazione dopo aver chiuso il bar in cui lavorava.
Denis è stato trovato agonizzante alle prime ore del mattino e trasportato in codice rosso al Medical Center, dove è stato fatto di tutto per salvarlo.
Diego sarebbe deceduto a causa delle molteplici coltellate subite. L’aggressore, dopo averlo colpito barbaramente, si sarebbe appropriato del suo portafogli.
A Chicago è arrivata per prima la sorella minore, Claudia, che da tempo vive anch’essa negli Usa. A breve anche gli altri fratelli della vittima, Laura e Andrea, dovrebbero raggiungere Chicago.
Diego era arrivato negli Usa nel 2015, viveva con la madre e aveva iniziato a lavorare al The Cove Lounge, un bar di Hyde Park. A Chicago il 41enne umbro aveva trovato la sua dimensione e divideva il suo tempo tra impegni lavorativi e la passione per la musica e per l’arte.
Nel suo profilo Facebook la sorella Laura ha scritto: “Non posso crederci, sei stato vittima di una violenza inaudita, proprio tu che hai sempre evitato il conflitto”. Anche la sorella minore Claudia ha lasciato un pensiero per lo sfortunato fratello: “Mi fa arrabbiare che quella persona che ha guardato mio fratello non abbia visto nulla, ma tutti gli altri ad Hyde Park hanno visto un essere umano gentile che sinceramente non meritava di morire in quel modo. Era un ragazzo altruista che portava a casa le persone che trovava per strada, offrendo loro cibo e la possibilità di fare una doccia. Avrebbe fatto soldi solo per darli via e aiutare, desidero giustizia per ciò che è accaduto a Diego”.