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Arpa fa chiarezza sui controlli dei camini dell’Ast

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“Su Terni c’è la massima attenzione esaminate l’80% delle emissioni”

L’Arpa, dopo l’audizione della scorsa settimana, ha riferito in una nota il direttore di Arpa Umbria, Walter Ganapini che: “Il comunicato della commissione non riportava esattamente quello che abbiamo riferito noi e cioè che controlliamo 10 camini su 130 e non 200 come riporta la commissione, perchè tanti sono i camini e le emissioni dell’Ast. Sicuramente quei 10 camini rappresentano il 70/80 per cento delle emissioni totali dell’acciaieria e soprattutto sono i controlli che sono stabiliti nell’Aia (autorizzazione integrale ambientale).

Oltre a questo è stata fatta chiarezza sul fatto che Arpa non ha nessun interesse a depontenziare l’organico della struttura ternana. “E’ vero, l’organico è sottodimensionato in tutta la regione – sottolinea Sabrina Socci, direttore amministrativo Arpa Umbria – ma questo non crea problemi al lavoro che svolgiamo quotidianamente. I dipartimenti di Umbria nord e Umbria Sud resteranno anche in futuro e avranno due dirigenti alla guida. C’è un direttore generale che è Walter Ganapini. A Terni al momento ci sono sette tecnici, compreso l’assessore comunale all’ambiente, Benedetta Salvati. Nel 2019 ci saranno quattro nuove unità di cui una già in servizio dal 1 aprile”.

Quindi i controlli, malgrado la carenza di organico, vengono effettuati al meglio per l’Agenzia, malgrado le criticità ambientali del territorio. Su Terni dal 2014 sono stati investiti 900 mila euro in strumentazioni, 100mila euro per i mezzi di rilevamento nelle falde acquifere.

Durante la conferenza stampa si è parlato anche del Sin di Papigno, per il quale la commissione parlamentare ha sostenuto che la bonifica è stata fatta solo in parte. Anche in questo caso Bartoli ha precisato che l’Arpa controlla ciò che è di sua competenza e che sulle bonifiche la competenza è del ministero dell’ambiente.