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Accoltellamento a San Feliciano, convalidati gli arresti dei due egiziani accusati di duplice tentato omicidio

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Uno rimesso in libertà. Esclusa l’aggravante della premeditazione

Si è svolta ieri mattina l’udienza di convalida degli arresti dei due egiziani accusati di duplice tentato omicidio per l’aggressione ai danni di Giuseppe e Carlo Sorrentino, i due fratelli ristoratori di origine campana accoltellati nella serata di martedì nel loro ristorante “Il Cainone” a San Feliciano di Magione, che dopo esser stato sottoposti ad intervento chirurgico rimangono ricoverati in ospedale.
Convalidati gli arresti dei due egiziani. Uno di loro è stato rimesso in libertà. Resta invece in carcere il nuovo compagno della ex moglie di uno dei ristoratori accoltellati. Esclusa l’aggravante della premeditazione.
I due aggressori, cittadini egiziani di 24 e 19 anni, sono stati chiamati a rispondere di quella che con il passare delle ore appare sempre di più una spedizione punitiva organizzata dopo mesi di tensioni e denunce incrociate fra i due fratelli e l’ex moglie di Giuseppe Sorrentino, che martedì dopo la “spedizione” nel locale era alla guida dell’auto che nella fuga si è scontrata quasi frontalmente con la vettura condotta dalla figlia diciottenne, seconda dei quattro figli avuti con lo stesso ex marito.
E un ruolo attivo, secondo il racconto dei testimoni sentiti dai carabinieri di Magione e Città della Pieve, lo avrebbe avuto proprio la donna. Che assieme al nuovo compagno egiziano potrebbe aver deciso la spedizione nel ristorante dopo che nella mattinata di martedì le era stata notificata una nuova denuncia, questa volta presentata dal cognato Carlo Sorrentino, per atti persecutori.