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A san Pietro la Filarmonica Puletti di Pontefelcino per il tradizionale concerto di Capodanno

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Leeds Youth Orchestra

Si è esibita “quarto Stato”, una banda composta prevalentemente di giovani e diretta dal suo storico maestro, Franco Radicchia

di Stefano Ragni – Contro ogni aspettativa il concerto del primo dell’anno collocato nell’ampia aula del tempio dei benedettini sublacensi è risultato più che vincente. Spazzati via dalla sala dei Notari per la nota faccenda dei camerini allocati ai protagonisti del concerto di fine anno in piazza Grande, i Filarmonici della Puletti di Ponte Felcino si sono trasferiti in san Pietro in un pomeriggio beneaugurale, con sole conclamato e temperatura mite.

Ieri, alla sedici e trenta da poco scoccate l’assessore Edi Cicchi prende la parola per pronunciare la consueta allocuzione che da oltre trenta anni sottolinea il legame della amministrazione comunale con la banda generosamente sorretta dal suo presidente, Raoul Bonaca. L’accoglienza nella Betlemme della musica perugina, legata alla nascita e allo sviluppo della Sagra Musicale Umbra e ai fasti di una spettacolarità di livello internazionale, ha accolto benevolmente l’espressione musicale del “quarto Stato”, una banda composta prevalentemente di giovani e diretta dal suo storico maestro, Franco Radicchia.

Con un programma ampiamente popolare, sempre che la musica di Morricone, possa ancora essere definita così, con due premi Oscar, e miriadi di Grammy AwardGolden GlobeNastri d’argento e David di Donatello conseguiti e non sia invece definitivamente entrata come oggetto di indagine nel settore di Film musica studies, con centinaia di pubblicazioni in tutte le lingue e miriadi di tesi di laurea universitarie,

Il fatto è che le melodie di Morricone sono oggi entrate nel collettivo internazionale di chi ha più di settanta anni, e con la rievocazione di tanti motivi indimenticabili può ritrovare le motivazioni della propria giovinezza. D’altra parte la motivazione del Polar Music Prize 2010, recita che la musica di Morricone ha la capacità di trasportare la nostra esistenza su un altro pianeta. Nel corso di un pomeriggio scandito da applausi e confortato dall’arrivo del sindaco Andrea Romizi, pronto a prendere il microfono per ribadire l’impegno dell’Amministrazione Civica per la permanenza di una tradizione che ormai è storia cittadina, si sono snodati alcuni dei motivi più celebri del maestro romano, dai film della Trilogia del dollaro, al Clan dei siciliani a Mission, alla Leggenda del pianista sull’Oceano.

In apertura di concerto, Radicchia ha programmato un inconsueto per quanto interessante Concerto per clarinetto e banda di Nikolai Rimskj Korsakov, suonato dal solista perugino Fausto Franceschelli. Al termine della sua competente esibizione, Fausto ha voluto ricordare con una sua piccola composizione la memoria del suo maestro, Patrizio Bicini che fu per anni direttore della banda di Villapitignano. Con quella straordinaria capacità di evocare per immagini che è propria della musica di Morricone, la chitarra di Alessandro Zucchetti, la voce di Sarah Piccioni, la tromba di Simone Vagnarelli e l’oboe di Annalisa Tinti, hanno aggiunto pennellate timbriche ai magnifici adattamenti sui testi originali realizzati da Giampaolo Lazzeri, lo Zubin Metha della bande italiane, e presidente, da tre mandati, dell’ANBIMA. In molti ricordiamo lo splendido concerto da lui diretto in estate a Torgiano alla guida della sua Filarmonica Luporini e ne apprezzano ancora le capacità di trasmettere all’impasto dei fiati la sua straordinaria capacità evocativa.

Il Medley for Morricone realizzato da Maurizio Billi, direttore della banda della Polizia di Stato ha visto nuovamente impegnata la voce di Sarah Piccioni nella fase più avanzata della serata, destinata a chiudersi con il Ragtime dance di Scott Joplin, Applausi per tutti e significative le presenza di Maria Luisa Puletti, nepote del maestro, del past-presidente della Anbima Regionale Giorgio Moschetti, e di Attilio Gambacorta, presidente della banda “Ciro Scarponi” di Torgiano.