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A Perugia il riesame della richiesta di annullamento delle misure cautelari di Alfredo Cospito

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Prevsiti a Perugia possibili sit in di protesta

Alfredo Cospito in carcere da diversi mesi con il 41 Bis, presenzierà all’udienza fissata il 14 marzo che si terrà presso il Tribunale di Perugia. L’accesso sarà consentito solo agli indagati e ai loro difensori. Cospito non potendo partecipare pubblicamente al processo sarà collegato in video, attraverso una videoconferenza dal carcere di Opera nel quale si trova attualmente sotto stretto controllo medico, essendo dimagrito in 4 mesi di 40 chili a causa del constante sciopero della fame. L’udienza camerale non essendo pubblica si terrà a porte chiuse.

Il compito del Riesame, composto dai giudici Giuseppe Narducci, Lidia Brutti ed Emma Avella, è quello di verificare la richiesta di annullare le misure cautelari disposte dal Gip, nei confronti di Cospito e di altre cinque persone, indagate, a vario titolo di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico. Il Riesame aveva accolto la richiesta di annullamento della misura cautelare, ma la pronuncia è stata impugnata dalla Procura di Perugia e la Cassazione ha accolto il ricorso.

 

Il giorno dell’udienza a Perugia, nell’area del Palazzo di via XIV Settembre, potrebbero esserci sit in di solidarietà per l’anarchico e contro il 41 bis, come già sono avvenuti da quattro mesi a questa parte in diverse zone d’Italia.

Alfredo Cospito è un militante anarchico insurrezionalista , nel 2014 è stato condannato a 9 anni e 5 mesi per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare.Successivamente ha ricevuto un’ulteriore condanna a 20 anni di reclusione per l’attentato del 2006 contro la scuola degli allievi dei carabinieri di Fossano. A seguito di una sentenza della Corte di Cassazione, che ha riqualificato tale reato come atto terroristico “diretto ad attentare alla sicurezza dello Stato”La carte d’assise e di appello  di Torino dovrebbe emettere una condanna all’ergastolo ostativo, ed ha quindi rimesso gli atti affinché la Corte Costituzionale stabilisca la compatibilità o meno tra ergastolo ostativo e un attentato senza vittime. A questo proposito l’anarchico in una lettera aperta diffusa qualche giorno fa dai difensori ha dichiarato “Sono pronto a morire per fare conoscere al mondo cos’è veramente il 41 bis”

In riferimento alle minacce degli anarchici allo Stato finalizzate a ottenere l’abolizione del 41 bis, la premier Giorgia Meloni ha affermato: “Lo Stato non deve trattare con la mafia e credo anche che lo Stato non debba trattare con chi lo minaccia”.

Il vice Premier Antonio Tajani ha dichiarato “C’è un’escalation, un attacco contro lo Stato italiano portato non solo all’interno dei confini nazionali ma da un’internazionale anarchica contro tutte le sedi diplomatiche del nostro Paese”. Parlando delle reazioni degli anarchici alla detenzione di Alfredo Cospito al 41 bis ha aggiunto: “Abbiamo innalzato il livello di sicurezza, ora bisogna lavorare per difendere lo Stato di diritto da chi vuole sconfiggere un sistema democratico dove chi commette un reato, dopo essere stato processato, deve essere condannato per aver commesso dei reati gravi, come è il caso del detenuto Cospito”.