Home Città di Castello A Città di Castello il gioco d’azzardo è diventato una malattia sociale

A Città di Castello il gioco d’azzardo è diventato una malattia sociale

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La ludopatia è diffusa in tutto il comprensorio dell’Alto Tevere e interessa circa 1.600 persone

L’Alta Valle del Tevere è affetta dal brutto fenomeno della ludopatia. Si stima infatti che circa 1.600 persone con problemi economici, familiari e psicologici siano collegati alla dipendenza del gioco d’azzardo.
Lo rileva l’ultima indagine del Centro Regionale per la Salute Globale dell’Umbria, che punta il dito proprio nella Zona Sociale 1 dell’Altotevere, dove si stima siano stati spesi 104 milioni e 72.668,97 euro, pari al 10 per cento del reddito annuale, più del dato medio umbro pari all’8,64 per cento del reddito annuale regionale, con 1.170 euro annui in media di giocate pro capite.
La giocata media pro capite di 1.366 euro annui del comprensorio, al di sopra della media regionale, presenta picchi superiori al valore medio della Zona Sociale 1 e regionale nei Comuni di Città di Castello e San Giustino, con dati comunque molto alti rispetto alla popolazione residente negli altri comuni della vallata.

Le macchine da gioco elettroniche sono le preferite dagli altotiberini, mentre le giocate in videolotterie e lotterie istantanee appaiono sostanzialmente in linea col dato regionale.
A questa patologia sociale così diffusa le istituzioni pubbliche, con i Servizi Sociali e l’apposito settore sanitario dell’Usl Umbria 1, hanno attivato il nuovo centro per il trattamento della ludopatia aperto in via del Campo, nel cuore di Città di Castello.
Il centro tifernate si inserisce nella rete dei centri di riferimento regionale, che comprende Perugia, Foligno e Terni. L’attività viene svolta dal lunedì al venerdì, con accesso senza impegnativa medica, contattando i numeri 075.8932980 – 075.8932981.