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«Trasimeno: terra di confine, terra di opportunità»

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Rilanciamo il turismo valorizzando borghi e natura. I Comuni chiamati a fare la propria parte

di Matteo Burico (*) – L’emergenza sanitaria ha segnato il nostro tempo e le nostre vite. Anche l’Umbria, una delle regioni meno colpite dalla diffusione del virus, subirà in modo significativo l’impatto di un’economia nazionale ormai ferma e dovrà perciò immaginare il futuro con nuove strategie e nuovi orizzonti, soprattutto nel campo del turismo.

Le piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, si trovano davanti grandi ostacoli per riaprire le saracinesche. Saranno perciò necessarie misure a livello nazionale ed europeo per permettere la sopravvivenza di questo settore così strategico ma, soprattutto, queste misure saranno indispensabili per dare la spinta a nuova progettualità d’impresa.

Il Trasimeno è un territorio che avrà bisogno di un’attenzione particolare: nel settore turistico operano la gran parte delle aziende di piccole e medie dimensioni. Senza troppi giri di parole, dobbiamo considerarlo a oggi un’area di crisi complessa che necessita di misure specifiche.

In questo scenario così difficile, le imprese, i lavoratori, le famiglie vogliono però ripartire. Ripartire con regole d’ingaggio certe, con la massima prudenza e nel pieno rispetto delle regole.

Per il futuro ci immaginiamo quello che è chiamato “turismo di prossimità”: il turismo dei borghi, il turismo dei paesi e della natura. Insomma, il turismo dell’Umbria per vocazione.

In questo contesto sarà necessario proporre sul mercato turistico e comunicare i nostri territori come sicuri e confortevoli. Dovremo necessariamente ripensare l’accoglienza e l’intrattenimento, mettendo a disposizione più servizi e potenziando quelli già esistenti, sia nella direzione dell’offerta che in quella della comunicazione. Fruibilità di spazi ampi, qualità dell’aria, patrimonio culturale e ambientale saranno le carte da giocare.

In questo contesto operano le amministrazioni e i Sindaci, che hanno affrontato e affronteranno un’emergenza storica con coraggio e tanta responsabilità. Obiettivo principale sarà quello di adottare tutte le misure economiche possibili per sostenere le aziende e le famiglie, facendo ricorso anche ai propri bilanci: lavoreremo per anestetizzare TARI, TOSAP, imposta di pubblicità, tassa di soggiorno, affinché queste imposte non pregiudichino la ripartenza. Un segnale forse piccolo, ma che può rappresentare un elemento decisivo per determinare l’apertura o la chiusura delle attività.

I Comuni devono fare la propria parte, come in questa emergenza hanno fatto i cittadini e le famiglie, i lavoratori e gli imprenditori, che con la loro consapevolezza e determinazione ci permetteranno di valorizzare e proporre l’Umbria come una terra sicura.

Voglio infine richiamare l’attenzione sulla questione delle terre di confine. Il Trasimeno, come altre zone dell’Umbria, mai come ora dovrà lavorare per attrarre i “vicini” nel proprio territorio, attraverso una promozione integrata che superi i confini amministrativi e allarghi i propri orizzonti a una visione d’insieme del territorio e del paesaggio.

Ripartiremo con tenacia, lo abbiamo sempre fatto. Le generazioni che ci hanno preceduto si sono rialzate e hanno reagito a ben altri sconvolgimenti, oggi noi faremo la nostra parte per scrivere questo pezzo di storia.

(*) Sindaco di Castiglione del Lago