
Una targa per il rettore De Cesaris, presidente onorario
Salvatore Silivestro, maestro uno e trino per le sue funzioni di presidente AGiMus sezione perugina, direttore artistico di “Grande classica al Borgo” e animatore del festival “Musica da mondo”. Un uomo con molte primavere sulle spalle, ma ancora scattante come un giovinotto, pieno di humor e agile sul podio quando dirige la sua formazione orchestrale. Mai “Baiocco d’oro” fu più meritato quando l’amministrazione comunale, per mano dell’assessore Varasano, gli consegnò l’onoreficenza sulla pedana del Morlacchi, mentre dirigeva il suo tradizionale concerto di Capodanno.

Quella di ieri pomeriggio è stata indubbiamente una sua festa personale, piena di valori umani e per certi versi commovente, quando Silivestro ha affermato “quando alzerete gli occhi al cielo, mi ricorderete come una stella”.

L’affetto di cui Salvatore si circonda, fatto di rispetto e valori umani espressi con sincerità da parte del pubblico, era solo una delle componenti della straordinaria festa musicale che si è svolta ieri nell’aula magna di palazzo Gallenga. In realtà si trattava di una sorta di convocazione degli Stati Generali dell’AGiMus per tributare al rettore De Cesaris il riconoscimento che attribuisce a quanti ne sostengono l’attività.

Dai tempi del senatore Spitella, ricordato opportunamente dal vicepresidente Giuseppe Pelli, l’AGiMus nomina il rettore in carica presidente onorario, e così è stato per Paola Bianchi de Vecchi, Stefania Giannini, Giovanni Paciullo e Giuliana Bolli. Sin dal suo insediamento Valerio de Cesaris ha mostrato una singolare attenzione per quanto il sodalizio musicale proponeva, offrendo l’aula magna per concerti quasi settimanali, sempre molto frequentati dal pubblico cittadino.

Si ripete cosi per l’AGiMus quanto è successo dal 1946, quando in questa severa aula di marmi neri imperiali e pietre bresciane, il rettore Capitini diede il via agli Amici della Musica di Alba Buitoni, consegnando poi la rinnovata Sagra Musicale Umbra di Guido Visconti di Modrone nelle mani di Francesco Siciliani. Un percorso virtuoso che vede palazzo Gallenga e il suo ateneo internazionale al centro della musica cittadina e che ha ancora tante tappe da coprire.

Con questo augurio il presidente nazionale AGiMus Roberto Cilona ha consegnato al rettore De Cesaris una targa commemorativa, subito da lui ricambiato con la medaglia del centenario. Certo, questo pomeriggio così particolare rientrava nel quadro generale delle manifestazioni del centenario della Stranieri che coincidono con i cinquanta anni di vita associativa dell’AGiMus, fondata da Valentino Bucchi e ospitata al Gallenga dai tempi del rettore Valitutti.

Un rapporto che si è nel corso di mezzo secolo implementato e innervato in una miriade di iniziative che, a tempi imminenti, prevedono appuntamenti di rilievo come il concerto del 9 maggio con i cori del Mariotti, del Galilei e del Giordano Bruno che renderanno omaggio alla Stranieri. Indi, momento culminante, il concerto in cattedrale con coro sinfonico e orchestra Amadeus di Milano per la “Messa Trinitatis” di Mozart.
Nell’attesa Silivestro, per questo omaggio al rettore De Cesaris ha scelto un programma leggero e godevole, con gli archi della sua orchestra giovanile e la tromba di Filippo Calandri. Musiche di Miller, Lai, Piazzolla con il violino di Sayako Obori, Rota, Lehar, Morricone e Jarre. Non si poteva suonare di meglio per mandare il pubblico in visibilio e riportarlo a casa contento. Con il ricordo di una giornata particolare che salda AGiMus e Stranieri in un abbraccio intenso e indissolubile. Ricordiamo i nomi dei giovani esecutori perché siano anche loro consapevoli dell’evento di cui sono stati artefici; i violini Sayako Obori, Margherita Tamburi, Cecilia Rossi, Luca Maiolo, Chiara Benedetta Mezzetti, Terukazu Komatsu, Laura Caterina, Indra Purevkhu, le viole di Michele Tremamunno e Licia di Domenico, i violoncelli, Cristiano Bellavia e Tommaso Bruschi, il contrabbasso di Pietro Cavallucci.
Stefano Ragni