Dopo oltre quindici anni, la Regione torna a pianificare il futuro della sanità pubblica con un documento ampio e partecipato. Donetti: “Un piano che guarda alla persona, non solo al paziente”
Dopo una lunga stagione senza un quadro organico di riferimento, la Regione Umbria rompe gli indugi e lancia ufficialmente il Piano Socio-Sanitario 2025–2030. Un percorso che, come ha spiegato la direttrice regionale alla Salute e al Welfare Daniela Donetti, punta a superare il divario tra assistenza sanitaria e sociale, aggiornando la visione di sistema alle sfide del presente: popolazione che invecchia, patologie croniche in aumento, disuguaglianze territoriali, trasformazioni ambientali e tecnologiche.
“Non si tratta più solo di curare malattie – ha detto Donetti – ma di prendersi cura delle persone nella loro complessità, integrando risposte sanitarie, sociali e comunitarie”.
Il nuovo Piano prende le distanze da un passato segnato da tentativi rimasti sulla carta: l’ultimo piano approvato risale al 2009. Ora, con un mandato politico chiaro e un coinvolgimento tecnico già avviato, la Regione sceglie una strada partecipativa. Lo dimostra il coinvolgimento di 90 professionisti del sistema sanitario, già al lavoro su ambiti specifici come gastroenterologia ed endoscopia, primi tasselli di una rete in via di riorganizzazione.
Il documento di indirizzo è stato presentato alla Giunta e ai consiglieri di maggioranza. Nei prossimi mesi si apriranno tavoli tecnici, incontri territoriali, confronti con gli operatori e con i sindaci, ma anche con le realtà del terzo settore, degli ordini professionali e delle associazioni dei cittadini.
Per la presidente Stefania Proietti, è un cambio di passo necessario:
“Con questo Piano chiudiamo una parentesi troppo lunga di immobilismo. Serve un nuovo modello, equo, integrato, vicino ai cittadini. Un sistema che rafforzi la prevenzione, le cure domiciliari, la sanità digitale e le strutture di prossimità come le Case e gli Ospedali di Comunità”.
Tra le innovazioni, anche una nuova identità comunicativa: “Umbria In Salute”, il marchio scelto per accompagnare tutte le politiche sociosanitarie regionali, e la campagna “Umbria contro ogni forma di violenza”, che affianca la pianificazione con un messaggio culturale forte. Si punta a contrastare non solo la violenza di genere o le discriminazioni, ma anche gli episodi – sempre più frequenti – di aggressione al personale sanitario.
“Una sanità che non tutela la dignità delle persone – ha concluso Proietti – non può dirsi realmente pubblica. Con questo Piano vogliamo mettere al centro chi è più fragile, senza lasciare indietro nessuno”.
L’Umbria prova così a voltare pagina, costruendo un nuovo modello di salute pubblica a misura di comunità. Il percorso sarà lungo, ma il primo passo è finalmente tracciato.