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Torna a Perugia l’Umbria che Spacca

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Cinque giorni di musica, arte e passione nel cuore di Perugia

Dal 2 al 6 luglio 2025 Perugia torna a vibrare con L’Umbria che Spacca, il festival che da dodici edizioni anima l’estate umbra con un mix travolgente di musica, arte, cultura e condivisione. Ideato e promosso da Roghers Staff APS, l’evento si conferma tra gli appuntamenti più attesi e amati del panorama culturale regionale.

Il centro storico del capoluogo si trasformerà in un grande palcoscenico diffuso, con spazi pensati per ogni gusto e sensibilità. Il Main Stage ospiterà i grandi live e le performance più esplosive, mentre il Garden Stage regalerà albe musicali e sessioni di yoga immersi nella natura urbana. La suggestiva Galleria che Spacca farà da ponte tra arte e musica, mentre l’UnistraPg Stage e il 518 Stage offriranno momenti di confronto, riflessione e incontri con autori.

Non mancheranno incursioni nei linguaggi del circo contemporaneo con il Borgo Bello Stage, né i dj set e i free party firmati UniPg Stage, in collaborazione con i club dell’Umbria. Per i momenti di pausa e socialità, il festival propone una Chill Area con street food, birre locali e relax all’ombra.

La nuova edizione è stata presentata a Palazzo Donini, alla presenza delle istituzioni e dei partner. Il presidente di Roghers Staff, Andrea Mancini, ha evidenziato il cuore pulsante dell’evento: «I veri protagonisti sono i nostri 120 volontari. Il nostro sogno è far crescere il festival, rendendolo sempre più inclusivo e di alto profilo».

A ricordare le origini del progetto è stato il direttore artistico Aimone Romizi: «Siamo partiti con 1.500 euro e un’idea nata durante i Mercoledì Rock. Oggi ospitiamo 140 artisti al giorno e un pubblico in costante crescita. Ma per fare il salto di qualità serve una struttura stabile e nuove risorse».

Il sostegno delle istituzioni è stato unanime. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha parlato del festival come di «un patrimonio culturale da tutelare». L’assessore alla Cultura, Tommaso Bori, ha rilanciato l’impegno per un Testo unico sulla cultura e l’impresa creativa, che includa realtà come questa per dimostrare che «con la cultura si crea valore».

Anche la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha sottolineato l’importanza del festival: «È il simbolo di una generazione che si prende il proprio spazio e il proprio tempo. Ora servono fondamenta solide: non può più vivere solo grazie al volontariato».

Parole di incoraggiamento sono arrivate anche dal vicesindaco Marco Pierini, dal direttore della Fondazione Perugia Fabrizio Stazi e dai rappresentanti delle università cittadine. Roberto Rettori (UniPg) ha annunciato il messaggio chiave dell’edizione 2025: un forte e chiaro “no alla guerra”. Francesco Asdrubali (UnistraPg) ha ribadito il valore del palco di divulgazione sociale ospitato nell’Aula Magna.

A chiudere, le parole di Giacomo Leonelli (Adisu Umbria): «La presenza compatta delle istituzioni è la prova che questo festival ha fatto il salto di qualità. Sosteniamo chi scommette sulla propria terra e costruisce bellezza con coraggio».