L’assessore Barcaioli sollecita il Comune a convocare la commissione: “Case in ottime condizioni, è assurdo lasciarle vuote mentre ci sono famiglie in attesa”
Sono trentuno gli appartamenti di edilizia residenziale pubblica già pronti per la consegna a Terni, nei quartieri di Cospea e San Giovanni, ma ancora in attesa di essere assegnati. A evidenziarlo è stato l’assessore alle Politiche abitative della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, che mercoledì 29 ottobre ha effettuato un sopralluogo insieme ai tecnici di Ater per verificare lo stato degli immobili.
Secondo quanto riferito dall’assessore, gli alloggi, completati dal 2023, si trovano in ottime condizioni e non presentano ostacoli alla consegna. “È incomprensibile – ha dichiarato Barcaioli – lasciare appartamenti vuoti quando ci sono famiglie che attendono da tempo una casa. Ho voluto constatare di persona la situazione: gli alloggi sono pronti, basterebbe poco per consegnarli a chi ne ha pieno diritto. È assurdo che rimangano vuoti”.
L’assessore ha quindi invitato il Comune di Terni a convocare la commissione competente per completare le procedure di assegnazione, sottolineando l’importanza di una collaborazione effettiva tra enti locali e regionali. “La Regione sta affrontando il problema delle abitazioni da ristrutturare – ha aggiunto – ma se le case già disponibili restano inutilizzate, gli interventi rischiano di non avere un impatto reale sul territorio”.
Durante la visita, Barcaioli ha richiamato l’attenzione anche sul quadro nazionale, dove oltre sette milioni di abitazioni risultano vuote. “Il Governo ha scelto di difendere gli interessi dei privati, rinunciando a una politica pubblica della casa centrata sulle persone. In Umbria vogliamo seguire una strada diversa, più giusta e vicina ai bisogni reali dei cittadini”.
La Regione, ha concluso l’assessore, continuerà a lavorare insieme ad Ater e ai sindacati per ampliare la disponibilità di alloggi e accelerare le assegnazioni. “Proseguiremo con determinazione verso un piano casa senza pause e senza rinvii, per garantire il diritto all’abitare. Non possiamo accettare che venga ridotto a una questione di ordine pubblico o di propaganda politica”.














