La città si raccoglie in memoria della giovane vittima di femminicidio, chiedendo giustizia e azioni concrete contro la violenza sulle donne
Massiccia la partecipazione alla fiaccolata in memoria di Ilaria Sula, la 22enne brutalmente uccisa a Roma dall’ex fidanzato. Piazza della Repubblica si è riempita di cittadini commossi, uniti nel dolore e nella richiesta di giustizia.
L’evento, organizzato dalla Casa delle Donne e dall’associazione Terni Donne, ha visto la presenza di amici, familiari e semplici cittadini. Tra loro, anche Leon, il fratello minore di Ilaria, visibilmente toccato dalla solidarietà mostrata dalla comunità.
Durante la manifestazione, molti hanno alzato in aria i propri mazzi di chiavi, un gesto simbolico per dire “basta” alla violenza di genere. Questo tintinnio collettivo ha rappresentato un grido silenzioso ma potente contro la cultura della violenza che continua a mietere vittime.
Le parole della migliore amica di Ilaria hanno toccato profondamente i presenti:
“Non era una vittima. Era una combattente. Non possiamo permettere che la sua storia venga ridotta a un titolo di cronaca nera.”
La comunità ternana non si è limitata al solo ricordo. Le assessore e le consigliere comunali di Alternativa Popolare hanno espresso profondo dolore e sdegno per la tragica scomparsa di Ilaria, sottolineando l’urgenza di affrontare con determinazione il fenomeno della violenza di genere. Hanno invitato tutta la cittadinanza a unirsi in un momento di riflessione e mobilitazione, affinché il ricordo di Ilaria e di tutte le vittime di femminicidio si trasformi in un impegno collettivo per il cambiamento.
La fiaccolata di Terni non è stata un episodio isolato. In altre città italiane, come Bologna, migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro i femminicidi e chiedere misure concrete per proteggere le donne dalla violenza.
La tragica morte di Ilaria Sula ha scosso profondamente la comunità ternana e l’intero Paese. La fiaccolata in suo onore ha rappresentato non solo un momento di commozione, ma anche un potente richiamo all’azione contro la violenza di genere. La speranza è che questo dolore collettivo si traduca in misure concrete per garantire che tragedie simili non si ripetano.