Undici casi accertati tra Perugia, Terni e Orvieto. Attivate misure sanitarie e di prevenzione per detenuti e personale penitenziario
La Regione Umbria, attraverso le aziende sanitarie Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2, ha fatto il punto sulla situazione sanitaria negli istituti penitenziari dopo la segnalazione del Garante dei detenuti relativa a casi di scabbia. Le verifiche condotte in questi giorni hanno accertato complessivamente undici contagi: sette nel carcere di Capanne a Perugia, due a Terni e due a Orvieto. Nessun caso, invece, è stato rilevato a Spoleto.
I casi di Perugia, diagnosticati lo scorso 16 ottobre, sono stati affrontati con interventi immediati. Il personale sanitario ha disposto l’isolamento dei detenuti colpiti e ha applicato una terapia acaricida specifica, estesa anche ai contatti stretti. Le stesse procedure sono state replicate negli altri istituti coinvolti, in stretta collaborazione con i medici penitenziari.
Parallelamente sono state attuate le misure di disinfezione e igiene ambientale previste dai protocolli: lavaggio ad alte temperature di biancheria e indumenti, sanificazione dei locali con disinfettanti cloroderivati e sostituzione quotidiana della biancheria. Le autorità sanitarie considerano tali procedure pienamente efficaci, anche per la bassa resistenza ambientale dell’acaro che causa la scabbia.
Secondo le Usl umbre, la situazione è attualmente sotto controllo. Le lesioni dei detenuti si stanno risolvendo e non risultano nuovi casi sospetti. Continua, intanto, la sorveglianza sanitaria sia tra i detenuti sia tra il personale penitenziario, con un monitoraggio costante da parte della Regione.
L’obiettivo, sottolineano da Palazzo Donini, è garantire la tutela della salute all’interno degli istituti di pena, nel rispetto dei protocolli di sanità pubblica e in raccordo costante con le strutture territoriali.
