Donetti: «Serve riorganizzazione profonda, ascolto del territorio e più integrazione tra ospedale e territorio»
Si è svolta mercoledì 2 luglio, presso l’Istituto Luigi Sturzo di Roma, la presentazione della tredicesima edizione dello studio “Livelli di tutela della Salute: le Performance Regionali” realizzato dal C.R.E.A. Sanità dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Per la Regione Umbria era presente Daniela Donetti, Direttore Salute e Welfare, che ha illustrato le strategie in corso per rafforzare il sistema sanitario regionale.
Secondo lo studio, che analizza le performance sanitarie delle Regioni italiane tra il 2019 e il 2024, l’Umbria si colloca al quindicesimo posto a livello nazionale, con un indice di performance pari al 34% del massimo teorico raggiungibile. Un dato che evidenzia ampi margini di miglioramento, soprattutto su alcune aree critiche come la presa in carico delle persone anziane e fragili, l’integrazione socio-sanitaria, la rete oncologica integrata, la mobilità passiva e l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico.
«I dati presentati oggi confermano la necessità di una riorganizzazione complessiva del nostro sistema sanitario regionale», ha dichiarato Donetti. «Per questo stiamo lavorando al nuovo Piano Socio-Sanitario 2025-2030, costruito con un metodo di ordini professionali e cittadini», ha aggiunto la Direttrice Donetti. «Questo approccio bottom-up garantisce che le strategie regionali nascano dall’ascolto delle esigenze reali del territorio e dall’esperienza diretta di chi opera ogni giorno nel sistema sanitario».
Il percorso di costruzione del Piano Sociosanitario Regionale 2025-2030 prevede infatti tavoli tematici territoriali, focus group con i professionisti, consultazioni pubbliche e questionari rivolti ai cittadini per raccogliere proposte e priorità. Un ruolo centrale è riservato anche al mondo del volontariato e del terzo settore, considerato risorsa imprescindibile per realizzare politiche sociosanitarie efficaci e vicine ai bisogni delle comunità.
Il nuovo Piano si declinerà operativamente a livello locale attraverso il Piano Territoriale, che punterà a rafforzare l’integrazione tra servizi sanitari e sociali e a potenziare la medicina di prossimità.
«La nostra visione è superare la frammentazione dell’offerta sanitaria», ha concluso Donetti, «potenziando l’integrazione tra ospedale e territorio, investendo nella digitalizzazione dei servizi, nella prevenzione e nell’assistenza domiciliare, con particolare attenzione alle aree interne e alle fasce di popolazione più vulnerabili».
L’obiettivo dichiarato è chiaro: trasformare le criticità evidenziate dallo studio C.R.E.A. in opportunità di crescita e innovazione per costruire un sistema sanitario regionale più equo, capillare e capace di rispondere alle nuove sfide sociali e demografiche.