“Dopo il dolore festeggiamo la casa comunale e la casa spirituale”
La giornata del 5 luglio ha rappresentato una tappa fondamentale del percorso di rigenerazione post-sisma dell’Umbria. Il ritorno alla piena funzionalità del Comune e alla fruizione della Chiesa di San Francesco, arricchita da strumenti digitali di ultima generazione, sancisce la volontà della Regione di coniugare cura dei luoghi, memoria storica e innovazione tecnologica.
Il Ministro Musumeci ha affermato “Dopo il dolore festeggiamo la casa comunale e la casa spirituale” una doppia ricostruzione in favore di una comunità che, come raramente mi è capitato di osservare, è legata da un profondo senso di appartenenza”.
Sulla stessa linea la presidente Proietti: “Due case, quella civica e quella religiosa, tornano alla comunità casciana, ferita profondamente dal sisma. Ma Cascia ha saputo rialzarsi, con dignità e forza. Oggi celebriamo un modello di speranza e resilienza. Qui a Cascia c’è l’Umbria, e l’Umbria è Cascia”.
Il sindaco Mario De Carolis ha sottolineato l’importanza operativa del ritorno a Palazzo Frenfanelli: “Finalmente tutti gli uffici comunali, i servizi e il personale tornano sotto un unico tetto, dopo anni di dislocazioni provvisorie. È una giornata storica, ma solo un traguardo intermedio: molto è stato fatto, ma molto resta da fare”.
A pochi passi dal Municipio, nello stesso giorno, è stata celebrata anche la riapertura della Chiesa di San Francesco, con la presentazione del progetto “Sibillia AI” nell’ambito della tavola rotonda istituzionale “L’intelligenza artificiale racconta la Chiesa di San Francesco”.
“Sibillia AI” è una guida vocale e conversazionale che consente al visitatore di interagire con il luogo sacro, scoprendone storia, opere e dettagli emozionali, tra cui la più antica raffigurazione conosciuta di Santa Rita. Si tratta della prima esperienza italiana di questo tipo applicata a un sito religioso.
Il progetto è stato ideato dalla dottoranda Sara Ferretti (Università di Perugia) e sviluppato insieme ad Agnese Beatrici e Leonardo Angelini, con il supporto del Comune di Cascia.
“La tecnologia non sostituisce la memoria, ma la rende viva, accessibile e condivisa – ha dichiarato la presidente Proietti –. Con Sibillia AI dimostriamo che la ricostruzione non è solo materiale, ma anche culturale, identitaria e partecipata. È un modo nuovo per dare voce ai luoghi feriti dal sisma, restituendo loro centralità e futuro”.