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Perugia, caso di scabbia alla scuola media San Paolo: attivata la profilassi

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L’Usl Umbria 1 rassicura: «Avviate le misure previste per il paziente e i familiari». Le famiglie invitate a monitorare i sintomi per quattro settimane

Un caso di scabbia è stato segnalato tra gli alunni della scuola media San Paolo di Perugia, coinvolgendo i plessi di viale Roma e piazza del Drago. La Usl Umbria 1 ha confermato l’episodio risalente al 27 ottobre e ha immediatamente attivato le misure di trattamento e profilassi previste dai protocolli sanitari. Il provvedimento ha riguardato l’alunno colpito e i suoi familiari, mentre alle altre famiglie è stato raccomandato di monitorare eventuali sintomi per circa quattro settimane, periodo medio di incubazione della malattia.

L’Azienda sanitaria, in una nota diffusa alle scuole e alle famiglie, ha sottolineato che le probabilità di contagio sono molto basse, poiché la trasmissione del parassita avviene per contatto diretto e prolungato tra le pelli. È tuttavia possibile, seppure più raramente, un contagio indiretto tramite biancheria, lenzuola o indumenti contaminati. Per questo motivo i servizi competenti invitano i genitori a prestare attenzione a eventuali pruriti persistenti o lesioni cutanee e a rivolgersi al medico curante o al pediatra in caso di dubbi.

La dirigente scolastica ha riferito di aver inviato tempestivamente una comunicazione a tutte le famiglie informandole dell’accaduto e rassicurandole sul basso rischio di trasmissione, evidenziando che la scuola sta operando «in stretta collaborazione con i servizi sanitari e secondo le loro indicazioni».

La scabbia è una malattia parassitaria della pelle causata da un acaro che scava piccoli cunicoli nello strato superficiale della cute, dove depone le uova. I sintomi principali sono papule, vescicole e un prurito intenso, soprattutto notturno, localizzati di frequente tra le dita, sui polsi, sui gomiti e nella zona addominale. Gli esperti ricordano che non è una patologia legata a scarsa igiene o degrado, ma può colpire persone di qualsiasi età e condizione sociale.

Il trattamento prevede l’applicazione su tutto il corpo di una lozione o crema acaricida prescritta dal medico. Già dopo la prima somministrazione, la persona infetta non è più contagiosa, e lo stesso trattamento viene esteso ai contatti stretti. Le autorità sanitarie raccomandano inoltre di lavare a temperature elevate indumenti e biancheria usati nei giorni precedenti e di eseguire le normali operazioni di pulizia domestica, eventualmente integrandole con disinfettanti a base di cloro.

In un contesto regionale che presenta un aumento dei casi, va segnalato che nello stesso periodo sono stati registrati undici casi di scabbia negli istituti penitenziari dell’Umbria — sette nel carcere di Capanne (Perugia), due a Terni e due a Orvieto — segnalati dalle aziende sanitarie regionali e gestiti con protocolli di isolamento, terapia acaricida e sorveglianza dei contatti. Le autorità competenti hanno sottolineato che la situazione è «sotto controllo».
L’accaduto nella scuola — pur diverso per contesto e modalità — si inserisce dunque in un quadro più ampio di attenzioni e misure sanitarie sul territorio regionale.