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Medicina di Iniziativa in Valnerina: progetto pilota per la prevenzione e la cura dei pazienti cronici

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A Norcia il lancio di un innovativo modello di assistenza sanitaria, volto a migliorare la gestione delle malattie croniche attraverso un approccio preventivo e integrato

È stato un incontro di grande importanza quello che ha avuto luogo nella Sala Digipass di Norcia, dove la Usl Umbria 2 ha presentato il progetto pilota della “Medicina di Iniziativa”, un innovativo modello di cura che sarà sperimentato nel distretto Valnerina. Il progetto si propone di migliorare la gestione delle malattie croniche puntando sulla prevenzione e sull’intervento precoce, in un’ottica di assistenza integrata tra medicina di base, assistenza territoriale e specialisti ambulatoriali.

La “medicina di iniziativa” si basa su un principio semplice ma rivoluzionario: “andare incontro” ai pazienti, in particolare quelli più fragili, come anziani e persone con patologie croniche, offrendo loro supporto preventivo prima che la malattia si manifesti o si aggravi. Questo approccio non solo mira a ridurre i casi di ospedalizzazione, ma a rendere i servizi sanitari più vicini e accessibili per i cittadini, in particolare in un territorio montano e caratterizzato da difficoltà logistiche come quello della Valnerina.

Piero Carsili, dg Usl Umbria 2

L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti sanitari, amministrativi e istituzionali, tra cui il direttore generale della Usl Umbria 2, dott. Piero Carsili, e il direttore sanitario, dott. Nando Scarpelli. Durante l’incontro, Carsili ha sottolineato l’importanza di superare l’approccio ospedalocentrico, avvicinando l’assistenza sanitaria ai bisogni reali dei cittadini della Valnerina.

Un riconoscimento particolare è stato rivolto alla dottoressa Simona Marchesi, direttrice del distretto Valnerina, per il suo fondamentale contributo nella progettazione del modello e nella raccolta di dati essenziali, tramite un sondaggio che ha coinvolto 230 residenti over 65. Il progetto ha infatti preso forma da un’accurata analisi dei bisogni della popolazione, con l’obiettivo di offrire una risposta sanitaria che rispecchi le reali necessità del territorio.

La dottoressa Marchesi ha illustrato i dettagli del progetto, evidenziando come la medicina di iniziativa si integri perfettamente con il contesto locale. Nel corso del convegno, sono intervenuti anche esperti come il dott. Andrea Fabbo, geriatra e direttore sanitario dell’Asl di Asti, e vari specialisti, tra cui i direttori di Cardiologia, Pneumologia e Radiologia degli Ospedali di Foligno e Spoleto.

Daniela Donetti, direttore del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Umbria

L’incontro è stato arricchito dal contributo della dottoressa Daniela Donetti, direttore del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Umbria, che ha sottolineato l’importanza di integrare ospedale e territorio, sviluppando una rete di assistenza che coinvolga infermieri di comunità e specialisti per la presa in carico dei pazienti cronici. “L’obiettivo è ridurre il ricorso all’ospedalizzazione, con una rete territoriale capillare che comprenda anche ambulatori specialistici sul territorio” ha affermato Donetti.

Il progetto pilota della Medicina di Iniziativa, fortemente voluto dalla Regione Umbria e dalla Usl Umbria 2, verrà monitorato attentamente con l’intenzione di estenderlo ad altre aree dell’Umbria, contribuendo così a delineare le linee guida del futuro Piano Sanitario Regionale.

Concludendo l’incontro, il dott. Nando Scarpelli ha ribadito l’importanza del progetto nel migliorare la qualità della vita dei pazienti e nell’assicurare che il sistema sanitario regionale diventi sempre più attento, reattivo e vicino ai bisogni dei cittadini.