Home Perugia L’ospedale di Perugia deve riscuotere 2milioni di euro per prestazioni erogate

L’ospedale di Perugia deve riscuotere 2milioni di euro per prestazioni erogate

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Credito maturato da Azienda ospedaliera Perugia nei confronti di Petroleos de Venezuela S.A. e dell’Associazione per il trapianto di midollo osseo onlus

Nel corso della seduta del Consiglio Regionale dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (Question time), i consiglieri della Lega Valerio Mancini (primo firmatario) e Manuela Puletti hanno interrogato l’assessore Luca Coletto per “avere informazioni in merito al credito di euro 2.255.888,55 maturato dall’Azienda ospedaliera di Perugia nei confronti di Petroleos de Venezuela S.A. e dell’Associazione per il trapianto di midollo osseo onlus, anche in riferimento alle eventuali responsabilità amministrative interne all’Azienda ospedaliera di Perugia”.

“L’Azienda ospedaliera di Perugia – ha spiegato in Aula Mancini – vanta tale credito nei confronti di Petroleus Venezuela e Associazione trapianto midollo osseo, maturato nel periodo 2018-2021, come risulta dalle fatture emesse nei confronti di A.T.M.O. Nello scorso mese di gennaio, il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia ha affidato con sua deliberazione l’incarico di recupero del credito maturato. L’obbligazione scaturisce dalla mancata corresponsione da parte di A.T.M.O. all’Azienda ospedaliera del costo di tutte le prestazioni sanitarie erogate, comprendenti le fasi di pre e post trapianto, in regime ambulatoriale di day hospital o di ricovero sulla base di un protocollo d’intesa sulla cooperazione sanitaria internazionale nel campo dell’oncologia, ematologia e trapianto di cellule staminali emopoietiche a favore di pazienti provenienti dal Venezuela sottoscritto in data 2 agosto 2016 tra Petroleos de Venezuela S.A. e Associazione per il trapianto di midollo osseo Onlus con l’Azienda. Sulla base di quel protocollo di durata biennale, la Petroleus de Venezuela, a mezzo di A.T.M.O., in caso di presa in carico del paziente, si impegnava a pagare il costo di tutte le prestazioni sanitarie erogate e rientranti nell’ambito del suddetto Protocollo”.

L’assessore Coletto ha risposto che: “Con la sottoscrizione del protocollo con il Governo del Venezuela il 27 maggio 2010 si sarebbe attivata una cooperazione sanitaria che prevedeva l’erogazione di prestazioni medico-chirurgiche-sanitarie ritenute necessarie secondo appositi protocolli terapeutici internazionali da parte dell’ematologia (trapianto midollo osseo) ed oncoematologia pediatrica nell’Azienda ospedaliera di Perugia. Nell’ambito del complessivo percorso terapeutico rientravano anche tutti i trattamenti precedenti e le prestazioni erogabili ai fini di controlli preliminari agli interventi, e quelli legati al decorso post trapianto, nonché prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale che si rendevano all’uopo necessarie quali aggiuntive o alternative al day hospital. Nel suddetto accordo era anche previsto che le Regioni italiane favoriscono politiche inerenti alla collaborazione in materia sanitaria ed in particolare prestazioni ad alta specializzazione a favore di cittadini di Paesi non appartenenti all’UE. Nel 2013 il dirigente regionale competente in materia, comunicava di poter procedere alla sottoscrizione del protocollo di intesa, siglato poi in data 30 maggio 2014 per una durata di due anni. Le varie associazioni si facevano carico dei costi di viaggio e soggiorno dei pazienti e dei loro familiari, nonché di quelli relativi alla formazione del personale medico ed infermieristico. In caso di presa in carico del paziente per un percorso diagnostico terapeutico nell’ambito onco ematologico, le associazioni si impegnavano a pagare l’Azienda ospedaliera di Perugia il costo di tutte le prestazioni sanitarie erogate comprendenti le fasi di pre e post trapianto. Al termine del percorso terapeutico la Regione doveva emettere relative fatture ad Atmo che dovevano essere corrisposte entro 40 giorni dal ricevimento della fattura. Il protocollo veniva prorogato per un ulteriore biennio fino al 2 agosto 2018. A decorrere dal 2018, Atmo non provvedeva al pagamento di numerose fatture. Pertanto, l’Azienda ospedaliera di Perugia dal 2019 provvedeva ad inoltrare sollecito di pagamento, così come farà poi negli anni successivi 2020-2021-2022, solleciti tuttavia rimasti inevasi in quanto il destinatario Atmo non è risultato reperibile. Ad agosto 2021 l’Azienda ospedaliera di Perugia provvedeva a prendere contatto con un avvocato del foro di Milano, individuato quale professionista in possesso delle specifiche competenze ed esperienza cui conferire l’incarico per il recupero delle somme”.

Nella replica, Mancini ha rimarcato “i tre anni di solleciti della Regione, ma visto che l’Atmo non si trova non capisco perché si sono attesi tre anni prima di denunciare la cosa alla Procura della Repubblica. Quanto appreso dai giornali non può finire nel burocratese. La grande professionalità e umanità di uomini e donne della nostra Azienda ospedaliera ha fatto quanto richiesto. Invito dunque lei, Assessore, come iniziativa politica e non solo amministrativa di fare luce sulla questione”.