Home Attualità Lo Stato taglia i fondi per l’assistenza: la denuncia di Laura Santi...

Lo Stato taglia i fondi per l’assistenza: la denuncia di Laura Santi e di migliaia di disabili gravi

0

Laura Santi, da anni beneficiaria del programma Home Care Premium (HCP), si trova improvvisamente privata del supporto economico necessario per garantire la sua assistenza domiciliare. La recente revisione dei criteri di accesso al bando INPS esclude centinaia di persone come lei, ponendo a rischio la loro sopravvivenza.

Un cambio di regole che lascia indietro i più fragili

Dal 2017, Laura ha potuto contare sul programma Home Care Premium, un’iniziativa INPS destinata a sostenere le persone non autosufficienti legate a dipendenti pubblici. Grazie a questo contributo, ha potuto permettersi un assistente personale e le terapie riabilitative necessarie per affrontare una grave patologia degenerativa. Ma dal prossimo luglio, tutto questo verrà meno.

La riforma del bando HCP ha introdotto una nuova restrizione: potranno accedere ai fondi solo coloro il cui familiare di riferimento sia non solo un pensionato pubblico, ma anche iscritto alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’INPS. Questo cambiamento esclude in automatico Laura e migliaia di altre persone in tutta Italia. A Perugia, la città in cui vive, sono circa 500 i beneficiari del programma, molti dei quali potrebbero perdere il diritto al contributo.

Le conseguenze: l’impossibilità di sostenere l’assistenza

La perdita dei fondi non significa solo rinunciare a un aiuto in casa, ma compromettere la qualità della vita stessa. “Un assistente personale costa almeno 1.400 euro netti al mese”, spiega Laura nel suo accorato appello. Le ore garantite dall’ASL, solo al mattino e non incrementabili, non sono sufficienti. Senza il supporto economico dell’HCP, la sua sopravvivenza stessa è a rischio.

Un appello alle istituzioni

Laura non chiede aiuto solo per sé, ma per tutti coloro che si trovano nella stessa situazione. Lancia un appello alle istituzioni locali affinché intervengano per colmare il vuoto lasciato dall’INPS. Se nulla cambierà, molte persone non autosufficienti si troveranno improvvisamente senza assistenza, condannate a una condizione di abbandono.

Quando lo Stato si contraddice

Questa situazione porta con sé una grande contraddizione: lo stesso Stato che ha imposto restrizioni alla libertà di scelta sul fine vita ora priva le persone non autosufficienti del sostegno necessario per vivere. Laura lo denuncia con parole dure: “Lo Stato mi sta dicendo che non posso più vivere”.

Il suo appello è chiaro: servono soluzioni immediate. La politica e le istituzioni non possono ignorare il grido di aiuto di chi, ogni giorno, lotta per la propria dignità.