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la vita in Umbria è migliore

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Lo conferma il Bes dell’Istat, ecco perché…

Secondo l’indagine qualitativa di Bes (Benessere equo e sostenibile dei Territori) diffuso dall’Istat, l’Umbria “presenta livelli elevati di benessere rispetto al complesso delle province italiane valutate sugli 11 domini dei territori. Su 64 indicatori provinciali divisi in 5 classi di benessere relativo nell’ultimo anno disponibile, il 46,1 per cento delle misure posiziona le due province umbre nelle classi di benessere alta e medio-alta, mentre il 17,2 per cento le colloca nelle classi bassa e medio-bassa , contro il l 41,8 per cento e 35,6di tutte le altre province italiane.

Considerando nel complesso le posizioni occupate dalle province umbre nella distribuzione nazionale, nell’ultimo anno di riferimento dei dati la frequenza con cui le misure ricadono nelle due classi di benessere relativo più elevate è maggiore della media delle province italiane (4,3 punti percentuali in più) ed è sostanzialmente allineata alla media delle province del Centro). Limitando il confronto alla sola classe di benessere alta, l’Umbria (18,0 per cento) si conferma leggermente avvantaggiata rispetto alla ripartizione (+1,0 punti percentuali) e al dato nazionale (+1,2 punti percentuali).

La quota di posizionamenti nelle due classi più basse (17,2 per cento) è decisamente più contenuta della media italiana (35,6 per cento) e di quella del Centro (29,0 per cento). Anche se si considera la sola classe bassa, l’Umbria con il 5,5 per cento di posizionamenti mostra un profilo più favorevole in confronto alla media della ripartizione (9,9 per cento) e, soprattutto, a quella nazionale (15,4 per cento).

A livello provinciale si confermano le differenze territoriali già osservate, sia per le due classi di benessere più elevate, sia per le due più basse. La più svantaggiata tra le due province umbre è Terni che ha la percentuale maggiore nelle classi bassa e medio-bassa (18,7 per cento, 3,1 punti percentuali in più del valore riscontrato nella provincia di Perugia) e una quota più contenuta nelle classi alta e medio-alta (43,7 per cento, 4,7 punti percentuali in meno di Perugia).
Se però consideriamo solo la classi estreme la situazione cambia; la provincia di Terni, infatti, si posiziona meglio di Perugia sia nella classe alta (rispettivamente 20,3 e 15,6 per cento), sia nella classe bassa (3,1per cento di Terni contro il 7,8 per cento di Perugia).

I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA
La distribuzione degli indicatori provinciali per classe di benessere relativo e dominio offre un quadro delle componenti che incidono di più sul profilo di benessere regionale e ne mette in luce i punti di forza e di debolezza nel contesto nazionale.

I domini Istruzione e formazione e Politica e istituzioni sono quelli in cui l’Umbria detiene i maggiori vantaggi, con il 66,7 per cento degli indicatori nelle classi di benessere relativo alta e medio-alta, nessun indicatore nella classe bassa e una minima quota di posizionamenti nella classe medio-bassa, che si assesta al 5,6 per cento per il primo dominio e all’8,3 per cento per il secondo. I vantaggi più netti e diffusi si rilevano per il dominio Istruzione e formazione con una frequenza nella classe alta pari al 44,4 percento.

La prevalenza di posizionamenti buoni si conferma anche per gli indicatori relativi alla Sicurezza (66,7 per cento nelle classi alta e medio-alta), pur a fronte di un 16,7 per cento nelle due classi di coda, con una distribuzione che non mostra scostamenti di rilievo rispetto a quella nazionale.
L’Umbria è in una condizione più favorevole anche per l’assenza di indicatori provinciali nelle classi bassa e medio-bassa nei domini Salute e Relazioni sociali. Il dominio Innovazione, ricerca e creatività rappresenta il maggior punto di debolezza per l’Umbria, con il 37,5 per cento degli indicatori provinciali nelle due classi di coda e nessun posizionamento nelle due classi più elevate. A livello nazionale oltre la metà delle misure provinciali è su livelli bassi o medio-bassi (51,5 per cento) mentre la frequenza delle due classi di benessere più elevate si attesta al 23,2 per cento

SALUTE
Nell’ultimo anno disponibile, il profilo dell’Umbria nel dominio Salute si discosta solo parzialmente, e con prevalenti margini positivi, dalla media-Italia e da quella del Centro. La regione ha un tasso di mortalità infantile e un tasso di mortalità evitabile più bassi delle medie di confronto e una speranza di vita alla nascita più elevata. Per quasi tutti gli indicatori del dominio persistono tra le due province divari territoriali moderati.


Nel confronto con il 2019, le variazioni standardizzate rilevano un leggero miglioramento in termini di benessere per per la mortalità infantile e per il tasso di mortalità per tumore (20-64 anni). Resta stabile la mortalità per incidenti stradali, peggiorano i restanti indicatori.