L’Umbria prima Regione in Italia ad avviare controlli continui sull’acqua del rubinetto. L’assessore De Luca: “Chiediamo al Governo il bando delle sostanze perfluoroalchiliche”
È stato firmato a Perugia, nella cornice del Salone d’Onore di Palazzo Donini, il protocollo d’intesa per il monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nelle acque destinate al consumo umano in Umbria.
L’accordo è stato sottoscritto dall’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia Thomas De Luca, dai rappresentanti di Usl Umbria 1 e 2, dal direttore di Arpa, dal presidente di Auri e dai gestori dei servizi idrici Umbra Acque, Sii e Vus.
“Con questa firma – ha dichiarato De Luca – l’Umbria diventa la prima Regione in Italia a introdurre un monitoraggio continuo sulle acque dei rubinetti. Si tratta di un’azione strategica per garantire la sicurezza delle risorse idriche e per dimostrare che l’acqua del rubinetto è più sicura di quella in bottiglia. Le analisi inizieranno subito, anticipando la scadenza nazionale del 13 gennaio 2026 prevista per la piena conformità ai nuovi parametri di qualità”.
Il protocollo, predisposto dagli uffici regionali insieme ai servizi di Igiene e Sanità pubblica delle due Asl, coordina le attività di monitoraggio e prevede un doppio campionamento con analisi periodiche dei valori di Pfas. I risultati saranno condivisi tra i soggetti firmatari e resi pubblici in una relazione tecnico-scientifica, per poi essere consultabili online sul portale www.lacquachebevo.it.
Il presidente di Auri, Andrea Sisti, ha sottolineato il valore dell’iniziativa come “impegno condiviso per la salute pubblica”, aggiungendo che nei contratti di fornitura idrica verranno inserite misure preventive per garantire la salubrità dell’acqua. “Il monitoraggio costante e la prevenzione – ha dichiarato – rappresentano un passo decisivo verso la piena conformità alle norme europee e nazionali e un presidio fondamentale per la sicurezza dei cittadini”.















