Home Politica Elezioni regionali in Umbria, alcune riflessioni a freddo sul futuro della regione

Elezioni regionali in Umbria, alcune riflessioni a freddo sul futuro della regione

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Il centrodestra umbro paga una classe dirigente inadeguata e scelte politiche discutibili. Stefania Proietti scelga le migliori risorse per la squadra di governo

di Luciano Spada

51,28% l’impensabile percentuale raggiunta dalla colazione di Stefania Proietti. Sfidiamo chiunque ad avere scommesso sulla vittoria del campo largo con una percentuale superiore al 50%. Tutti coloro che nelle settimane scorse si sono cimentati in previsioni, davano per certa la vittoria del centrodestra e consideravano taroccati i sondaggi che indicavano la Proietti vincitrice. Aggiustati, in qualche modo, al solo scopo di tirare su il morale di militanti ed elettori del suo schieramento.

Nessuno, inoltre, aveva previsto che in una campagna elettorale con ben sette candidati, la parte vincitrice avrebbe potuto superare il 50% delle preferenze; cosa, invece, puntualmente accaduta, che dà maggior peso alla vittoria della Proietti e che deve ancor di più far riflettere il centrodestra umbro.

La sconfitta avviene a pochi mesi da un altro ribaltone istituzionale: l’elezione di Vittoria Ferdinandi a sindaco di Perugia, senza dimenticare altri due importanti comuni, Bastia Umbra e Marsciano, tornati entrambi al centrosinistra (clamoroso il dato di Marsciano dove la sindaca uscente Mele non è arrivata neanche al ballottaggio).

Elementi che indicano come il vento che cinque anni fa travolse la rossa Umbria si sia ormai trasformato in leggera bonaccia. Al momento il centrodestra si consola con i comuni di Foligno (dove ha vinto per un pugno di voti) e Gubbio (dove un centrosinistra diviso aveva portato ben tre candidati alle elezioni).

I motivi di questo ridimensionamento vanno senz’altro ricercati nella scarsa qualità, non sempre ma spesso, della classe dirigente del centrodestra umbro. E’ evidente che, al di la dei singoli amministratori, troppo spesso questi non si sono caratterizzati come squadra plurale ed articolata. Inoltre, l’impossibilità di poter esprimere una figura umbra per l’Assessorato alla Sanità, e per i livelli direttivi sanitari, ha portato il centrodestra a continui ricambi dei direttori, difficile tenerne il conto, e al mantenimento, invece, dell’assessore Coletto, chiaramente inadeguato a governare un settore così importante e strategico.

Ma anche altri settori hanno vissuto una situazione di inadeguatezza. Era evidente anche se solo per gli addetti ai lavori, la mancanza di una seria programmazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo e la clamorosa riorganizzazione di ARPAL Umbria, anche questa terremotata, avendo fatto atterrare una direttrice inadeguata a costruire relazioni virtuose nel settore della formazione e delle politiche del lavoro, soggetti, questi, che avevano fatto da sempre dell’Umbria una eccellenza nazionale con numerose best practice riconosciute a livello europeo. Questo per dire, che se quando vai al governo e vuoi applicare lo spoil system devi avere una più che adeguata classe dirigente.

Con la vittoria di Stefania Proietti, il centrosinistra o campo largo torna al governo della Regione dopo 5 anni. La sconfitta fu traumatica, avranno oggi imparato i vincitori la lezione di cinque anni fa? Avranno capito che nella composizione della giunta, ma soprattutto nell’individuare i rappresentanti nella miriade di agenzie e società pubbliche, sarà necessario un metodo nuovo e che rompa con le logiche del passato fatte di spartizioni e posizionamenti di personale politico che spesso non aveva le competenze necessarie a ricoprire importanti incarichi?

Cosa succederà riguardo l’aeroporto regionale, Sviluppumbria, Agenzia Forestale, ARPAL e tante altre partecipate?

Ci auguriamo che la Presidente Proietti riesca a sottrarsi alle innumerevoli richieste e pressioni per collocare portatori di voti o fedeli esecutori, perché non è questo che serve all’Umbria. Mettere professionalità giuste non potrebbe servire a dare nuova speranza ai tanti giovani che si sono visti bloccare la possibilità di dare un contributo allo sviluppo ed alla efficiente gestione delle Agenzie?

Ci sono professionalità di grande livello, certo, che non sono signor sì, ma portatrici di pensiero libero e visioni necessarie allo sviluppo dell’Umbria.

Il tema dell’economia, di quali politiche mettere in campo, di come far tornare Sviluppumbria un reale strumento capace di mettere in campo ciò che la politica deciderà, sarà una delle sfide. Ci dia retta cara Presidente, si guardi bene intorno, lasci stare il bilancino dei voti di lista o di preferenza, perché succede spesso che fuori da queste logiche troverà le migliori risorse per dare un governo di eccellenza all’Umbria. Questa forse è l’ultima possibilità.